Il governatore chiede deroghe speciali per la sanità a Taranto
«Lo Stato sta inquinando e lo Stato deve almeno pagare le cure»: lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nella riunione della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni nel corso della quale il governatore della Puglia ha parlato dell’Ilva e della situazione ambientale esistente a Taranto chiedendo che venga esaminato l'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale pugliese lo scorso 21 luglio, con il quale si chiedono deroghe al DM70 da inserire nella legge di stabilità al fine di rafforzare il sistema sanitario della provincia di Taranto.
Emiliano ha partecipato a Roma alla riunione della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni insieme con il direttore del dipartimento Promozione della Salute Giovanni Gorgoni e il commissario Ares Giancarlo Ruscitti. La commissione, accogliendo la richiesta, ha inserito il punto domani in sede di Conferenza delle Regioni.
«La Regione Puglia - ha detto Emiliano - ha presentato in collaborazione con la Regione Lazio uno studio epidemiologico nel quale sono stati evidenziati una serie di dati fuori scala in provincia di Taranto. Quei dati dimostrano l’esistenza di una relazione causa-effetto tra emissioni industriali dell’Ilva e danno sanitario. In questo caso è lo Stato che autorizza la fabbrica a funzionare, nonostante sia in corso un processo per avvelenamento di sostanze alimentari presso la Corte d’assise di Taranto, alla luce della sua strategicità dal punto di vista economico. E questo grazie a dieci decreti che, in maniera dichiarata, affievoliscono il diritto alla salute dei tarantini con particolare riferimento alle malattie oncologiche, respiratorie e cardiovascolari».
"Vorrei quindi - aggiunge Emiliano - che la commissione si facesse carico della nostra richiesta di ottenere deroghe al DM70, senza gravare sulle altre regioni o a spese delle altre province pugliesi».
«Abbiamo ottenuto in passato deroghe come per la Terra dei fuochi, ma la situazione a Taranto - ha precisato Emiliano - è diversa perché la vicenda non è causata dalla camorra come in quel caso, ma scaturisce da una deliberazione strategica della Repubblica. Va dunque riconosciuto che si tratta di inquinamento di Stato e, alla luce dei dati che abbiamo raccolto e che continueremo ad accumulare, è necessario un rafforzamento generale della struttura sanitaria territoriale».