Il sindacato ionico apprezza soprattutto l’attenzione verso il mondo femminile. Il trasporto dei lavoratori agricoli e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
“E’ il momento di rimboccarci le maniche e lavorare per la rapida e puntuale applicazione della legge contro il caporalato per poter passare da un mercato del lavoro gestito in parte dai caporali, ad un mercato del lavoro trasparente e legale gestito dalle parti sociali”.
Il commento è di Ida Cardillo, segretario organizzativo della Uila Uil di Taranto. Il sindacato dei lavoratori agricoli ionici apprezza in modo particolare il provvedimento, frutto dell’attività sindacale e del pressing costante e continuo esercitato nelle sedi di competenza da Uila-Uil, Flai-Cgil e Fai-Cisl.
Il provvedimento è stato approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 18 ottobre ed è identico a quello licenziato dal Senato il primo agosto.
“Siamo convinti - prosegue Cardillo - che il provvedimento riuscirà a dare realmente gambe alla Rete del lavoro agricolo di qualità. E’ un passo importantissimo per il Paese, perché segna il trionfo del lavoro e l’affermazione della legalità, attraverso la rappresentanza sindacale”.
Le parti sociali sono infatti chiamate ad assumersi in prima persona la responsabilità e l’impegno di far funzionare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. In questo impegno sindacati e imprese potranno essere sostenuti dalle istituzioni e da tutti coloro, a cominciare dagli autotrasportatori autorizzati al trasporto di manodopera, che vorranno impegnarsi attivamente. Insomma, si volta pagina e si sceglie l’etica del lavoro, nel contesto agricolo, che fino a oggi ha spesso preferito la scorciatoia del caporalato.
Calata poi sul territorio la legge assume ulteriore valenza. Il dispositivo contro il caporalato, infatti, riserva particolare attenzione alle condizioni di lavoro femminile.
“E’ un dato non da poco - sottolinea Cardillo - se si pensa che da noi in alcuni periodi lavorativi, l’80 per cento dei braccianti agricoli è rappresentato da donne. Potremo quindi cogliere al massimo i benefici previsti dalla legge”.
Ma non è questa la sola nota degna di particolare merito, tra le tante, di questo provvedimento: “Per sconfiggere il caporalato, bisogna sostituirsi al caporale, incidendo su due servizi fondamentali di cui i braccianti agricoli hanno estrema necessità e che al momento non trovano nei datori di lavoro. Ovvero, il servizio di trasporto, anche in convenzione con i privati, e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
Ida Cardillo ribadisce l’importanza di garantire questi servizi, con l’ausilio delle banche dati INPS, degli enti bilaterali e dei centri per l’impiego.
“La legge - conclude Cardillo - rappresenta un importante passo in avanti per equiparare questo settore a tutti gli altri dando pari dignità economica e di condizione lavorativa. Finalmente, non solo priorità alle produzioni agricole ma anche alla qualità del lavoro”.