Lazzàro: «Abbiamo denunciato e messo a nudo il racket e lo Stato s’è fatto sentire»
«Abbiamo denunciato e messo a nudo il racket e lo Stato s’è fatto sentire». Dal “caso Grottaglie” dei tendoni d’uva da tavola “mozzati” a giugno passando per i danneggiamenti in piena estate, sino a quelli più recenti nell’area del Primitivo e poi a Castellaneta e Palagiano, nel versante occidentale della Provincia di Taranto: «Mai come quest’anno – ricorda Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto – la nostra agricoltura è stata così sotto attacco, ma anche così ascoltata dalle Istituzioni, che si sono fatte carico del clima pesante e delle intimidazioni subite da tanti imprenditori agricoli».
La riflessione arriva all’indomani della risposta data dal sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, all’interrogazione presentata in Parlamento dall’on. Ludovico Vico. Primo firmatario, assieme ad altri deputati pugliesi, dell’atto ispettivo presentato per far luce su quanto Confagricoltura Taranto aveva denunciato in più occasioni. Un “pressing” tale da convincere il prefetto Umberto Guidato a convocare per ben due volte, a giugno e settembre scorsi, il Comitato provinciale per l’Ordine e Sicurezza Pubblica. Con i positivi risultati illustrati mercoledì a Montecitorio dal sottosegretario Manzione: «L’effettuazione – ha detto in aula - di servizi straordinari di controllo nelle aree rurali, disposta all’inizio della stagione estiva, ha contribuito a far cessare gli episodi di danneggiamento. Comunque, in un’ottica di prevenzione del fenomeno è stata disposta l’intensificazione dei servizi di vigilanza e controllo, in particolare nelle aree maggiormente esposte, anche attraverso la pianificazione dei servizi straordinari a carattere flessibile e con obiettivi mirati, effettuate dalle forze di polizia statali e locali».
Un “lavoro di squadra” che ha coinvolto sindaci e associazioni di categoria, in particolare – ha aggiunto l’esponente del Governo – nella «richiesta di collaborare all’opera di sensibilizzazione degli operatori del settore, al dialogo informativo con le forze dell’ordine e alla denuncia di eventuali reati». «Il fenomeno criminoso in questione – ha precisato il sottosegretario - è stato oggetto di rinnovata attenzione e analisi nel corso di una riunione tecnica di coordinamento interforze, convocata dal prefetto di Taranto lo scorso 10 ottobre, dopo che si erano registrati nella campagna di Castellaneta due nuovi episodi di danneggiamento di altrettanti agrumeti. Esso continuerà ad essere monitorato con assiduità dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza e dalle forze di polizia, che, si assicura, non mancheranno di adottare all’occorrenza ogni ulteriore misura diretta a rendere ancora più efficaci gli attuali dispositivi di controllo del territorio, a tutela di un comparto così importante per l’economia tarantina e per l’intera regione». Tra le misure ipotizzate, anche il possibile rafforzamento delle forze di polizia, in particolare del Commissariato di Pubblica sicurezza di Grottaglie.
«Sono segnali incoraggianti – rimarca Luca Lazzàro – per chi come noi ha denunciato e spinto le aziende a denunciare, mettendo a nudo il racket dei vigneti. Lo Stato s’è fatto sentire ed è uno stimolo forte - e reciproco - a non abbassare la guardia in difesa della nostra uva da tavola, che vale quasi un quarto del prodotto nazionale, e del Primitivo di Manduria: due delle migliori eccellenze dell’agricoltura tarantina. Per questo, bene ha fatto l’on. Vico a chiedere, nella sua replica, di “immaginare percorsi diretti di ascolto delle rappresentanze del Governo con le istituzioni locali e il comitato provinciale tra gli agricoltori in quelle zone”. Noi di Confagricoltura – conclude Lazzàro – siamo pronti, ancora una volta, a fare la nostra parte al fianco dei nostri agricoltori e contro il crimine che vuol metter le mani sulle nostre terre».