lunedì 23 settembre 2024


11/11/2016 19:01:40 - Provincia di Taranto - Attualità

«I decreti impediscono di bloccare una mitragliatrice che spara sulla gente»

«E' una scelta strategica nazionale quella di inquinare Taranto. Con l’Ilva ci troviamo di fronte ad un inquinamento di Stato». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo oggi a Bari ad un convegno organizzato dalla Federazione italiana autonomie locali e sanità (Fials).
«La fabbrica non viene sequestrata dalla magistratura - ha proseguito Emiliano - perché, caso unico nella storia dei Paesi civili occidentali, ci sono dei decreti che impediscono di bloccare una mitragliatrice che spara sulla gente per ragioni di economia nazionale. Io sul punto sono stato cauto, normalmente avrei combinato l’ira di Dio, adesso però capisco che devo gestire una delicatissima partita tra la proposta di decarbonizzazione e le esigenze del governo e dell’economia nazionale, facendo in fretta».
«Il governo grazie alla nostra mite insistenza - ha aggiunto Emiliano - si sta rendendo conto della necessità di fare queste cose e nel frattempo, visto che siamo stati noi a chiedere ai cittadini di Taranto di sopportare quel genere d’impatto, vorrei delle deroghe sul decreto ministeriale 70 (contenente la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, ndr) relativamente a Taranto». «Quel che arrivo a dire è insomma che se non mi fate fermare la mitragliatrice, fatemi almeno portare i feriti in ospedale, dandomi la possibilità - ha sottolineato Emiliano - di curarli come si deve, senza essere soggetto a limiti».
A questo scopo il presidente della giunta regionale pugliese ha affidato al sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, presente al convengo della Fials, la richiesta rivolta al governo d’inserire nella legge finanziaria ulteriori deroghe al Dm 70 per la sanità tarantina. «Noi non dobbiamo buttarla in rissa, ma costringerci - ha concluso Emiliano - a ragionare vicendevolmente con approccio scientifico alle decisioni politiche, perché è evidente che non ottenendo il rafforzamento del sistema sanitario si dovrà fare ricorso alla Corte costituzionale e a quella di Strasburgo».










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