lunedì 25 novembre 2024


01/12/2016 12:49:43 - Provincia di Taranto - Attualità

Nel 2016 sono stati scoperti 160 nuovi casi. Sono in prevalenza maschi e omosessuali e oltre la metà ha scoperto la malattia in uno stadio già avanzato

 
Un nuovo caso, ogni 55 ore. Il virus dell'Aids non è mai scomparso e lo sanno bene i 160 pugliesi che quest'anno sono risultati positivi al test HIV. Sono quasi tutti maschi, in prevalenza omosessuali, in 8 casi su 10 la trasmissione è avvenuta sessualmente e oltre il 50 per cento di loro ha scoperto di aver contratto l'infezione a uno stadio avanzato. In sostanza, ignoravano il rischio e non avevano mai fatto un test prima.
Numeri che intendono suonare la sveglia in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, in programma in ogni angolo del pianeta. "L'ennesima giornata che celebriamo con le armi spuntate - evidenzia Maria Chironna, professoressa di Igiene all'Università di Bari e responsabile dei Sistemi di Sorveglianza regionale AIDS e HIV - perché abbiamo terapie efficaci ma non esiste ancora un vaccino". L'unico, per ora, è quello di evitare comportamenti pericolosi: "La maggior parte delle persone contrae il virus per via sessuale - ribadisce la dottoressa - e questo indica che durante il rapporto non ha fatto uso del profilattico, che resta lo strumento più valido per evitare il contagio". In Puglia la fascia d'età più colpita è quella che va dai 20 ai 35 anni e si nota un incremento di stranieri (il 20 per cento dei casi).
Ma non è il solo dato rilevante dell'ultimo anno: "Analizzando il trend - rimarca la Chironna - oltre la metà dei maschi che hanno contratto l'HIV sono omosessuali, confermando un'evidente crescita". A preoccupare ulteriormente è anche la sottovalutazione del fenomeno: oltre il 50 per cento dei nuovi casi, infatti, è in uno stadio avanzato dell'infezione. "Manca la consapevolezza - sottolinea la professoressa - e quindi chi è risultato sieropositivo non sapeva di aver avuto delle condotte a rischio. E se non si è a conoscenza, non si accede alle terapie per contrastare la malattia".
Ancora sporadiche, per ora, le diagnosi che riguardano la fascia adolescenziale, "ma è soprattutto a loro - ribadisce la Chironna - che vanno rivolte campagne di prevenzione, affinché non si ritrovino poi, a distanza di anni, a tenere comportamenti a rischio". Un allarme lanciato anche da Lila (Lega italiana per la lotta contro l'Aids) e Cama. (Centro assistenza malati Aids), che per tutta la giornata di giovedì 1 dicembre in provincia di Bari hanno promosso iniziative, legate proprio alla sensibilizzazione: "Si è notato un cambiamento delle modalità di trasmissione - spiegano dalle associazioni - e aumenta la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione sessuale, in particolare tra maschi che fanno sesso con maschi. La Puglia registra uno dei più alti numeri relativi a quest'ultima modalità di trasmissione e, tra le province, quella di Bari risulta essere quella più colpita da nuove infezioni".










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