«Gli organi prelevati - rende noto l’Asl di Taranto - sono andati a due urgenze: il cuore a Padova (emergenza nazionale), un rene ed il pancreas a Pisa (emergenza nazionale), un altro rene e le cornee a Bari, il fegato in SPLIT (ovvero divisione in due dell’organo) destinato uno a Bari e l’altro a Roma, i polmoni a Palermo»
La tragedia di Federica Trani, la 18enne di Grottaglie morta ieri per le gravi ferite riportate in un incidente stradale avvenuto il 12 gennaio scorso sulla strada provinciale che conduce a Martina Franca, contribuirà a salvare la vita ad altre persone. I genitori e il fratello hanno infatti acconsentito alla donazione di organi. Il prelievo è avvenuto nel centro ospedaliero Santissima Annunziata.
«Gli organi prelevati - rende noto l’Asl di Taranto - sono andati a due urgenze: il cuore a Padova (emergenza nazionale), un rene ed il pancreas a Pisa (emergenza nazionale), un altro rene e le cornee a Bari, il fegato in SPLIT (ovvero divisione in due dell’organo) destinato uno a Bari e l’altro a Roma, i polmoni a Palermo. Il tutto è stato coordinato dai medici del Reparto di Anestesia Rianimazione e Terapia Antalgica, con i colleghi degli ospedali riceventi».
Federica Trani era in sella ad una moto uscita di strada per cause in corso di accertamento. Con lei c'era un 19enne che è rimasto ferito in modo non grave. Federica, morta dopo cinque giorni di coma, aveva battuto la testa sull'asfalto. I funerali della ragazza si terranno domani pomeriggio alle 16 nella Chiesa Madre di Grottaglie. In una nota il direttore generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi e il management «esprimono totale vicinanza alla famiglia Trani per la perdita prematura della giovane figlia Federica. La perdita di un figlio è un dolore incommensurabile, la grave tragedia che ha colto la vostra famiglia è per noi tutti motivo di dolore. Riguardo la donazione di organi della giovane Federica, rende onore alla famiglia Trani, per aver offerto oggi - conclude Rossi - la possibilità di vivere ad altre persone in situazione di grave sofferenza fisica».