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05/02/2017 08:59:12 - Provincia di Taranto - Attualità

«La ricerca del frutto grande ed esteticamente bello ha finito per creare dei mostri: abbiamo frutti con elevata pezzatura indotta con trattamenti che aumentano il numero e le dimensioni delle cellule»

Cristos Xiloyannis, professore dell’Università degli Studi della Basilicata, non ha dubbi: «abbiamo creato mostri. Per anni abbiamo mandato messaggi sbagliati ai consumatori, convincendoli che è importante la dimensione e l’estetica del frutto, non il suo sapore. Così oggi sui mercati viene pagata di più la frutta “più grande e più bella”, non quella più buona. Perciò abbiamo frutti con elevata pezzatura indotta con trattamenti che aumentano il numero e le dimensioni delle cellule, ma che, senza un uguale aumento dell’attività fotosintetica, hanno minore concentrazione di sostanza secca».
È uno dei messaggi forti della relazione di Cristos Xiloyannis, professore di Fisiologia delle specie da frutto, Frutticoltura generale e Tecniche vivaistiche del Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell'Ambiente dell’Università degli Studi della Basilicata, al convegno "Agricoltura Eco Sostenibile: la ricerca incontra produttori e consumatori".
La manifestazione, tenutasi a Grottaglie (venerdì 3 febbraio) presso l’Auditorium della BCC San Marzano di S. Giuseppe, è stata organizzata dall’'Associazione Beni Comuni nell'ambito del progetto "Lavoro Agricolo Sociale" finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
I lavori, moderati dalla commercialista e progettista Maria Teresa Marangi, sono stati aperti dall’intervento della consulente finanziaria e progettista Carmen Valente che ha esposto gli obiettivi e le attività del progetto "Lavoro Agricolo Sociale", per poi proseguire con quello di Cosimo Fiorino, responsabile del progetto, che ha illustrato le esperienze e le tecniche di agricoltura sostenibile già realizzate sul territorio.
I saluti istituzionali sono stati portati da Luca Lazzàro, presidente Confagricoltura Taranto, Francesco Donatelli, vicepresidente GAL Colline Joniche, Maria Antonietta Brigida, vicepresidente CSV Taranto, Marianna Annicchiarico, assessore comunale alle politiche sociali, e Cosimo De Carolis, presidente Associazione Beni Comuni. Presenti anche Mariagrazia Chianura, assessore comunale all’ambiente, Beatrice Monopoli, dirigente scolastica del “Don Milani-Pertini”, e i rappresentati di Social Lab che sta curando il documentario del progetto.
Nel suo intervento il professore Cristos Xiloyannis ha spiegato che nell’immediato secondo dopoguerra, in pratica già dal 1945, in agricoltura c’è stata la prima “rivoluzione verde” il cui scopo principale è stato l’aumento della produzione, mediante un uso sempre più esteso della meccanizzazione, lo sfruttamento senza freni delle risorse idriche e, soprattutto, l’impiego massivo della chimica, come i fertilizzanti. Così sono stati distrutti i suoli impoverendoli sotto il profilo microbiologico e della fertilità, è stata aumentata la CO2 nell’atmosfera e sono state inquinate le acque superficiali e le falde acquifere.
Ora è il momento, secondo il professore Cristos Xiloyannis, di lanciare una seconda “rivoluzione verde”, quella della agricoltura ecosostenibile, rispettosa dell’ambiente e socialmente giusta.
Non una filosofia astratta, ma una nuova agricoltura che privilegi quei processi naturali che consentono di preservare la “risorsa ambiente” e ponga di nuovo al centro del sistema il lavoro dell’agricoltore. Il tutto con tecniche di coltivazione innovative che rendano conveniente tale tipo di agricoltura anche sotto il profilo economico.
Di concerto è necessario un cambiamento della mentalità del consumatore che deve abbandonare vecchi stereotipi che privilegiano l’estetica della frutta, tornando a quelli antichi che premiano invece il sapore e la qualità.
La sfida della seconda “Rivoluzione verde” è quella di riuscire comunque a produrre di più, in modo da garantire risorse alimentari per una popolazione mondiale in crescita, però senza inquinare e senza impoverire i fondi agricoli, in modo da preservarli per le generazioni future.
Dopo gli interventi dei partner, tra l’altro erano presenti gli studenti dell’Istituto scolastico “Don Milani-Pertini” di Grottaglie, c’è stata una degustazione di enogastronomia locale con i prodotti dell’Azienda Agricola Dimaggio Elena, Della Azienda Agricola Lucia Cavallo, dell’Azienda Gemma Bruno e del pluripremiato Panificio Lenti; la serata è stata allietata dagli interventi musicali dell’APS “Opus in musica”.
Progetto “Lavoro Agricolo Sociale”
Creare concrete opportunità di lavoro con l’agricoltura, la più antica forma di economia del territorio, reinterpretandola in una innovativa forma sociale, quella dell’agricoltura organica e rigenerativa.
Questo è il cammino che da alcuni anni sta realizzando con successo l’Associazione di volontariato “Beni Comuni” di Grottaglie, che da circa un anno si è ulteriormente sviluppato andando a interessare anche altri numerosi comuni della provincia jonica grazie al Progetto sperimentale “Lavoro Agricolo Sociale”.
Elaborato e presentato dalle progettiste Maria Teresa Marangi e Carmen Valente, il progetto è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ottavo nella graduatoria nazionale) mediante la “Direttiva Annualità 2014. Presentazione di progetti sperimentali di volontariato presentati dalle organizzazioni di volontariato”.
I principali ambiti di intervento del progetto “Lavoro Agricolo Sociale” sono cittadinanza attiva, legalità e corresponsabilità, nonché accoglienza e reinserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.
Il progetto parte dalla constatazione che sul nostro territorio c’è una forte propensione a impegnarsi in agricoltura, ma anche una grande paura di rimetterci economicamente; per tanti, inoltre, di fatto è impossibile investire in un’impresa anche una minima somma di denaro, semplicemente perché non la si possiede o perché la si sottrarrebbe alla famiglia.
Il progetto “Lavoro Agricolo Sociale” sta supportando le persone ponendosi da ammortizzatore, nonché offrendo il necessario sostegno per l’avviamento, i collegamenti e i canali di vendita; in pratica si passa dalla promozione, formazione e sperimentazione dell’agricoltura organica e rigenerativa, al lavoro vero e proprio.
Questo progetto, infatti, rappresenta la naturale prosecuzione del progetto “Cantiere Agricolo Sociale”, sempre finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (arrivato primo in graduatoria nazionale) che, realizzato dalla stessa associazione Beni Comuni e scritto dalle medesime progettiste Maria Teresa Marangi e Carmen Valente, ha formato persone a nuove forme di agricoltura e recuperato gli antichi “saperi” dei contadini locali.
Il partenariato del progetto, soggetto capofila è l’Associazione “Beni Comuni” di Grottaglie, è particolarmente ampio e variegato: Assessorato alla Solidarietà del Comune di Grottaglie, Gal Colline Joniche, gli Istituti scolastici “Don Milani - Pertini” e “Don Bosco” di Grottaglie, la parrocchia e l’Azione cattolica della Chiesa “Madonna del Santo Rosario” di Grottaglie; la Cooperativa Diogene, l’APS Associazione Babele, l’Associazione Arci Grottaglie, l’Associazione di volontariato Sherwood, la WAT, l’Azienda Agricola Dimaggio Elena l’Azienda Agricola Marangi Ciro e la Bottega della Gastronomia di Antonio Cardea.










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