Riparte da Taranto il ciclo di eventi BiodiverSO
Il progetto, in corso da quattro anni, punta a salvare la biodiversità delle specie orticole pugliesi. Attualmente le varietà coltivate tendono a ridursi drasticamente per effetto di precise scelte commerciali. Abbandonando le varietà locali si è rinunciato a piante adattatesi alle condizioni ambientali e di coltivazione di una determinata area, spesso con caratteristiche organolettiche migliori.
Ne parlano venerdì 24 febbraio a Palazzo Pantaleo, presso l’omonima rampa, esperti e partner del Progetto guidato dal prof. Pietro Santamaria del Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università di Bari. L’evento, organizzato da Agriplan, prevede dalle 15 alle 16:30 dieci interventi che affronteranno da diversi punti di vista il tema dell’incontro, ovvero le “Prospettive di valorizzazione della biodiversità orticola pugliese”.
Una biodiversità che si potrà vedere da vicino grazie alla mostra degli ortaggi pugliesi ed alla mostra fotografica dedicata a “biopatriarchi” e “varietà locali”, a cura di ECO-Logica, società di ingegneria ambientale ed architettura del paesaggio. All’evento, moderato da Paolo Paticchio, parteciperanno tra gli altri Gianluca Nardone e Luigi Trotta del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia e l’avv. Gina Lupo, assessore alla Cultura del Comune di Taranto.
Tanti i temi toccati e le organizzazioni coinvolte, dall’Università del Salento con Rita Accogli a Slow Food con Leonardo Manganelli, dall’organizzazione di produttori agricoli Jonica Bio con Saverio Internò alla CSQA certificazioni con Michele Zema. Nell’ambito del progetto BiodiverSO, finanziato tramite il Piano di sviluppo rurale della Regione Puglia, non è mancata l’attenzione ai bambini che hanno il delicato compito, diventando grandi, di correggere gli errori ambientali compiuti dai loro genitori e progenitori.
“Piccole storie dal Regno di BiodiverSO” (ECO-logica editore) è il libro scritto da Maria De Tullio per divenire uno “strumento ponte tra il mondo della ricerca scientifica e il mondo dell’educazione ambientale e territoriale”.
Le conclusioni sono affidate a Michelangelo De Palma di Agriplan per capire quali opportunità possano nascere dalle oltre duecento varietà locali messe al sicuro sia in situ (coltivandole) che ex situ (vale a dire in laboratorio e in campi di conservazione). Il capoluogo e la provincia jonica, caratterizzati da pianure molto estese e alta meccanizzazione delle attività, hanno abdicato prima di altri territori alla conservazione ed alla riproduzione dei semi autoctoni. Le varietà locali sono così lentamente quasi scomparse fino a rendere molto difficoltoso il loro recupero effettuato con successo proprio da BiodiverSO. L’appuntamento è irrinunciabile per quanti vogliano non solo riscoprire la ricchezza vegetale di una regione che è la prima in Italia per produzione orticola ma anche intravedere le nuove tendenze in questo campo. Tendenze che spaziano dalla ricerca di nuovi sapori per gli chef allo studio di nuove opportunità di investimento.