domenica 22 settembre 2024


02/03/2017 19:31:45 - Provincia di Taranto - Attualità

L’appello di varie associazioni e di un folto numero di cittadini

Nel giorno in cui l’ex premier Matteo Renzi e il vice ministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova hanno incontrato i rappresentanti sindacali degli operai Ilva per discutere del futuro dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa, un gruppo di avvocati ha chiesto alla magistratura di fermare la fabbrica e revocare la facoltà d’uso dell’intera area a caldo, sequestrata dalla gip Patrizia Todisco a luglio 2012 perché ritenuta fonte di malattie e morte.
“L’Ilva non rispetta l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) e secondo quanto stabilito dalla Corte costituzionale va fermata” è scritto nell’istanza presentata alla corte d’assise di Taranto dai legali di associazioni ambientaliste (Peacelink, Fondo antidiossina, Altamarea, Assoconsum), del partito dei Verdi e di circa 500 cittadini costituiti parti civili al processo “Ambiente svenduto”. Tra questi anche la famiglia Fornaro, il cui allevamento fu abbattuto perché contaminato da diossina.
Nel 2013 per mettere fine alla serie di riesami, ricorsi e decreti legge scaturiti dal sequestro degli impianti, procura e gip impugnarono davanti alla corte costituzionale la legge “salva-Ilva” 231 del 2012 con cui era stato consentito all’Ilva di proseguire la produzione in attesa di realizzare quanto previsto nell’Aia. La Corte costituzionale rispose che per bilanciare emergenza ambientale e occupazionale l’Aia era da considerare legge e l’Ilva avrebbe dovuto rispettare il cronoprogramma realizzando una serie di interventi.
“Quelle prescrizioni non sono state rispettate”, spiega l’avvocato
 Raffaelle Cavalchinni, “ce lo dicono i verbali di ispezione dell’Ispra e poi ci sono le continue segnalazioni di slopping (le nuvole rossastre di polvere minerale che si sollevano durante la produzione) e gli studi medici, non da ultimo quello sulla presenza di naftalina nelle urine di alcuni cittadini. La decisione spetta alla corte d’Assise ma il nostro è anche un messaggio al governo, affinché si impegni in maniera concreta per la città”.










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