A Maria Pasanisi replica Gianluigi De Donno
Maria Pasanisi, rappresentante del movimento “Manduria in Più”, attacca: «L’Amministrazione ha sottovalutato la proposta di trattazione bonaria del legale di una famiglia che richiede al Comune 2 milioni di euro come risarcimento per un esproprio risalente al 1978».
Il vice sindaco Gianluigi De Donno replica: «Non è vero: ci siamo costituiti con un legale in tempo utile, dopo che il primo in graduatoria aveva rinunciato. Non c’è nessun tipo di pregiudizio per il Comune di Manduria».
E’ il sunto di un botta e risposta a distanza fra il movimento “Manduria in Più” e l’Amministrazione Comunale.
«Ben presto potremo trovarci sulle nostre spalle, già appesantite da livelli di tassazione mai visti prima, un altro fardello di 2 milioni di euro da corrispondere agli eredi Becci-Breccia per un vecchio contenzioso di esproprio risalente al 1978» rimarca Maria Pasanisi. «Nel 2015 è stata notificata all’attuale Amministrazione una lettera in cui si proponeva una trattazione bonaria della questione, evitando così il contenzioso.
Il problema evidentemente è stato sottovalutato. Infatti a distanza di un anno e mezzo, non avendo avuto alcun riscontro, il legale degli eredi Becci-Brecci invia al Comune l’atto di citazione in giudizio.
Il termine di costituzione scadeva ieri e l’Amministrazione, al momento, si trova con le mani legate in quanto l’avvocato a cui avrebbe affidato l’incarico ha rinunciato. Diventa difficile immaginare una soluzione!
Probabilmente ci saremmo potuti risparmiare questo altro problema se solo le precauzioni si fossero prese nei modi e nei tempi giusti».
La replica del vice sindaco Gianluigi De Donno non si è fatta attendere.
«Quando le vicende giudiziarie diventano oggetto di lotta politica e improvvisati legulei si ergono ad estensori di sentenze senza neppure conoscere i fatti, spostando la dialettica fisiologica del processo dalle aule dei tribunali alle pagine dei giornali, vuol dire che, come ha di recente affermato il primo presidente della Corte di Cassazione, “si perde l’etica del dubbio e del limite”» la premessa della risposta inviata, a stretto giro, dal vice sindaco De Donno. «È falso affermare che l’Amministrazione avrebbe “le mani legate”, ovvero che “avrebbe soldi da buttare”, in quanto il legale incaricato di difendere l’Ente in una recente causa di esproprio si è costituito tempestivamente in giudizio e saprà far valere le ragioni dell’Ente. Il primo in graduatoria ha rinunciato e, quindi, abbiamo nominato, nei tempi previsti per la costituzione, il secondo».