Fortunatamente non si registrano né vittime, né feriti
Un incendio è scoppiato la notte del 31 marzo nella raffineria Eni di Taranto. Le fiamme hanno interessato l'impianto di Topping, in cui si distilla il greggio. Subito è stata attivata la procedura di emergenza e sul posto si sono recati i vigili del fuoco dello stabilimento e successivamente unità esterne inviate dal comando provinciale. Le fiamme sono state domate in tre ore.
Non ci sono stati feriti. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali danni agli impianti e stabilire la dinamica dell'accaduto. L'azienda ha convocato i sindacati per spiegare le cause dell'incidente.
"Quanto accaduto all'Eni - sottolinea in una nota Giordano Fumarola, segretario provinciale della Filctem Cgil di Taranto - ci preoccupa. L'incidente, le cui cause ancora si ignorano, non ha fortunatamente provocato nessun danno ai lavoratori, ma sarebbe potuto andare peggio. Non possiamo solo e sempre contare sul caso e sulla fortuna. Da tempo ribadiamo la necessità di investire sulla sicurezza in impianto, per l'ammodernamento delle strutture, sia per tutelare la salute dei lavoratori che per non pesare sull'ambiente".
L'incidente di Taranto, ricorda Fumarola, "segue quello di qualche settimana fa a Sannazzaro. Probabilmente sarebbe opportuno una politica di investimenti che sia focalizzata sulle manutenzioni programmate, al fine di ridurre il rischio degli incidenti e contestualmente tutelare il lavoro, la salute e l'ambiente".