Ecco il comunicato integrale
«A seguito della manifestata opinione popolare e del pronunciamento esplicito della stragrande maggioranza dei consiglieri comunali, l'Amministrazione di Manduria ritiene che non vi siano le condizioni per accogliere la ipotesi di variante del costruendo depuratore consortile così come è stata presentata.
A questa determinazione si è giunti prima che fosse perpetrato il gesto intimidatorio nei miei confronti a tutti noto. Esso non ha influenzato in alcun modo la mia determinazione nel raggiungere l'obiettivo di scongiurare la realizzazione di un depuratore che preveda lo scarico a mare delle acque reflue, ma non sarebbe saggio ignorare che tale gesto è stato la conseguenza di un clima di contrapposizione e mistificazione mirante ad attribuire al sottoscritto, viceversa, la volontà di consentire tale scarico.
Io rivendico il lavoro svolto in questi anni, congiuntamente con il Comitato NoScarico a Mare, con l'Amministrazione di Avetrana e con il Prof. Mario del Prete, che ha prodotto la proposta del 2014, basata sul recupero totale delle acque reflue ai sensi del DM 185/2003 e la dispersione su suolo dell'eccesso di acqua così depurata.
Tale proposta, che faceva proprie le valutazioni idrogeologiche contenute nella ipotesi progettuale del dott. Paolo Muscogiuri e dell'ingegnere Delli Santi, commissionata dall'Amministrazione Tommasino-Curri-Girardi, non prevedeva alcuna ipotesi di scarico a mare, seppur emergenziale, nè la realizzazione dei buffer, in particolare del buffer 2, che tanta confusione ha ingenerato tra la popolazione.
In assenza di qualsiasi altra proposta concreta che sia presentata da tecnici qualificati e supportata da adeguata documentazione scientifica, quello del 2014 resta l'unico serio contributo che le comunità di Manduria e Avetrana congiuntamente hanno fornito al fine di addivenire ad una soluzione condivisa del problema depuratore.
Questa Amministrazione è consapevole che oggi una parte della popolazione, in particolare di Avetrana, non ritiene raggiungibile o comunque sufficiente l'obiettivo del non scarico a mare se non associato alla delocalizzazione del depuratore. Premesso che, contrariamente a quanto è stato sbandierato in questi giorni, il sottoscritto e l'attuale compagine di governo della Città non hanno avuto alcun ruolo nella scelta del sito e non hanno alcun potere per indicarne uno alternativo (peraltro al momento non individuato da alcun tecnico competente da qualsiasi parte indicato), ci dichiariamo disponibili, una volta incartato il risultato su quello che appare l'obiettivo principale, cioè un atto ufficiale da parte di AQP e della Regione Puglia in cui si attesti che ovunque realizzato, l'impianto sará privo di scarico a mare, a valutare, congiuntamente con la suddetta stazione appaltante la possibilità di individuare un sito alternativo. Sarebbe con certezza interpretato da tutti positivamente l'atto di sospensione di costruzione del depuratore secondo l'attuale progettazione.
Su queste basi, e traendo insegnamento dal brutto episodio intimidatorio che mi ha visto coinvolto, ritengo necessario che tutte le parti politiche e le associazioni ambientaliste abbandonino i toni di aspra contrapposizione che in questi giorni ha avuto il sopravvento e si ricrei un clima di civile confronto, dal quale possa scaturire una soluzione concretamente realizzabile e ampiamente condivisa.
Si comunica che sulla base di quanto appena dichiarato l’Amministrazione Comunale di Manduria parteciperà ufficialmente alla manifestazione del 7 aprile 2017».