Per la Cia, prioritario l’asse salubrità-qualità costituito da consumatori e produttori
“L’audizione e la visita che la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione ha svolto in Puglia, a Foggia, è un segnale di grande attenzione. L’agroalimentare rappresenta una quota consistente del Made in Italy e merita valorizzazione e tutele crescenti”.
A margine della missione in Capitanata, è Michele Ferrandino, presidente provinciale di Cia Agricoltori Italiani Foggia a esprimere il proprio apprezzamento per il confronto e il dialogo con la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione nell’audizione che si è tenuta ieri, martedì 4 aprile 2017, presso la Prefettura del capoluogo foggiano. La missione è stata specificamente dedicata ad approfondire il tema dell’adulterazione di cibi, con particolare attenzione all’olio extravergine d’oliva.
Guidata dal presidente Mario Catania e dalla vice presidente Colomba Mongiello, la Commissione ha visitato gli impianti produttivi e gli uliveti della coop Bella della Daunia (Cerignola) e dell’azienda Moffa (Torremaggiore). Nel pomeriggio, in Prefettura, la Commissione ha svolto audizioni con i vertici territoriali delle Forze dell’Ordine e della magistratura, e con i rappresentanti delle organizzazioni agricole per raccogliere informazioni e suggerimenti da riportare al Parlamento e al Governo con l’obiettivo di migliorare la legislazione in materia di prevenzione e contrasto della contraffazione alimentare. Sul piano locale, emerge con chiarezza l’esistenza di organizzazioni criminali, non a carattere mafioso, che operano nell’area di Cerignola, con anche collegamenti internazionali.
“Serve un ulteriore rafforzamento dei controlli ai porti d’ingresso”, ha dichiarato Ferrandino. “In Puglia i tentativi di frode internazionali sono più frequenti poiché è nella nostra regione che si concentra la parte maggiore della produzione italiana di olio”. “E’ fondamentale contrastare la pratica del sottocosto, perché è quasi impossibile che un olio venduto a 3 euro al litro possa essere un vero extravergine d’oliva. Il primo controllo spetta dunque ai consumatori, ponendo attenzione a ciò che vedono negli scaffali dei supermercati. Serve una maggiore collaborazione anche dalla grande distribuzione, affinché valorizzi e privilegi la qualità e la salubrità dei prodotti. Sugli scaffali non può e non deve finire di tutto”, ha aggiunto Ferrandino. “La piena tracciabilità e trasparenza dell’olio e dei prodotti agroalimentari importati dall’estero deve essere garantita e verificata, con regole rigorose e severe come accade, giustamente, per i prodotti italiani”, ha insistito il presidente provinciale di Cia Foggia. “Stiamo attenti ai residui degli agrofarmaci che possono trovarsi in molti prodotti provenienti dall’estero: in Italia abbiamo norme più stringenti che vietano certi prodotti chimici. La sleale concorrenza è, al pari delle contraffazioni, uno dei fenomeni che più danneggiano i consumatori e i produttori. A Colomba Mongiello va il nostro plauso per essersi fatta autorevole portavoce dell’esigenza di un confronto con la Commissione. Grazie a lei e al presidente Mario Catania, con l’auspicio che queste audizioni possano essere periodicamente ripetute, più volte durante l’anno, e che ad esse seguano sempre maggiori e più efficaci azioni per tutelare i consumatori e i produttori del vero Made in Italy. Cia Agricoltori Italiani, da parte sua, è come sempre prontissima a collaborare e a fare la propria parte”, ha concluso Ferrandino.