Parla Giuse Coco, uno dei due consulenti tecnici del Comune di Avetrana
«E’ la soluzione ideale che accontenta tutti: l’area è molto più lontana dal mare e quindi preserva le zone turistiche della costa, consentendo anche dei risparmi economici. Un merito particolare va ascritto al consigliere regionale Luigi Morgante, che ha sempre creduto nella possibilità di salvare il mare e che ha dimostrato, pur facendo parte della minoranza, di godere della fiducia del governatore Emiliano. Determinante anche l’impegno del capo dipartimento della Regione Puglia, ing. Barbara Valenzano, professionista estremamente competente, paziente e disponibile ad ascoltare le richieste delle comunità».
Giuse Coco, geometra, dipendente del Comune di Manduria sino a qualche mese fa ma ora tecnico di fiducia del Comune di Avetrana, è ottimista. Insieme al geologo Giuseppe Masillo, ha individuato una alternativa al vecchio progetto. Indicando l’area di masseria Serpenti ed elaborando uno studio di fattibilità, Coco e Masillo hanno fatto bingo: sono riusciti a porre le condizioni per ottenere non solo l’eliminazione della condotta sottomarina, ma anche la delocalizzazione del sito, soddisfacendo entrambe le principali richieste degli ambientalisti.
«Il sito è un’area di circa 10 ettari: è vero, vi sono degli uliveti, ma c’è anche una zona che è in completo stato di abbandono. Saranno i tecnici di Acquedotto Pugliese a scegliere la parte che riterranno più confacente per far nascere, in contrada “Serpenti”, il depuratore consortile» afferma Giuse Coco. «La distanza dal mare è superiore ai 2,5 chilometri. Pertanto non vi è l’obbligo di scaricare nel mare».
Coco si sofferma sulle soluzioni tecniche che sono state concordate nel corso del tavolo di venerdì mattina a Bari e che ora dovranno essere ratificate dai Consigli comunali di Manduria (si riunisce martedì) e Avetrana.
«Nella zona dell’attuale depuratore di Manduria sarà realizzata una vasca da 6mila metri cubi: è la vasca di equalizzazione. Sarà dotata di una griglia, che servirà alla defanghizzazione dei reflui che arriveranno dalle reti fognarie di Manduria e di Sava. I fanghi (ovvero le parti solide dei reflui), dopo la fase di decantazione, saranno destinati al compostaggio. Vasca che avrà anche un’altra funzione: in caso di blocco del depuratore, si potranno “stoccare” i reflui in arrivo sino a 16 ore, tempo necessario per eseguire le riparazioni o la manutenzione».
La parte liquida dei reflui sarà inviata, attraverso i collettori, al depuratore.
«Oltre al riuso per fini civili o irrigui, la parte eccedente delle acque sanificate dal depuratore sarà stoccata in una grande vasca. Come saranno smaltite? Saranno fatte filtrare sino ai primi strati del sottosuolo (non oltre 2-3 metri)».
Pronta anche la soluzione per i casi (stimati in circa 15 all’anno) di piogge brevi e intense.
«Abbiamo due possibilità: o far defluire queste acque meteoriche nel Canale del Riccio, oppure potranno essere utilizzate delle lame presenti nell’area, più vicine al depuratore rispetto al canale. Questa alternativa consente anche dei risparmi economici».