«Siamo per l’ipotesi C, spostando il depuratore più a sud-ovest e creando un “lago artificiale naturalizzato”»
«Il Partito Democratico di Manduria ritiene imprescindibile la costruzione del nuovo depuratore consortile, considerando tale opera indispensabile per lo sviluppo e la crescita civile del territorio.
Il PD di Manduria è convinto assertore che occorre: tutelare il patrimonio marino e costiero, ascoltare le istanze delle popolazioni che insistono sul territorio e che non vogliono lo scarico dei reflui in mare, adeguare il depuratore a servizio dei
comuni di Sava e Manduria, prevedere una delocalizzazione scaturente dalle istanze manifestate dalle popolazioni residenti nei comuni di Avetrana e Manduria.
Il chiarimento procedurale e tecnico avuto in data 7 aprile u.s. con il direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia, è stato utile per individuare nuove soluzioni che possano condurre alla realizzazione del depuratore consortile.
In tale circostanza si è registrato l’impegno della Regione Puglia e di AqP, sentito il parere del Ministero dell’Ambiente e della Commissione Europea, di trattare i reflui nel miglior livello depurativo (ai sensi del Dlgs 185/2003) al fine di avere acque assimilabili a quelle potabili, ad eccezione di fosforo e azoto utili per il riuso in agricoltura. Tale soluzione è confacente alla proposta che il PD di Manduria ha più volte reiterato alla Regione Puglia, nel corso del 2016, per permettere gli usi plurimi delle acque così depurate: agricoltura, irrigazione del sottobosco, irrigazione delle aree retrodunali, contrasto all’intrusione marina, lavaggio strade, approvvigionamento terziario, antincendio.
In merito alla necessità di avere uno scarico meteorico di emergenza, l’ipotesi progettuale che prevede l’utilizzo di corpi idrici superficiali presenti e individuati dall’Autorità di Bacino della Regione Puglia potrebbe soddisfare tale esigenza e
scongiurare lo scarico in battigia e la conseguente compromissione di parte della costa che insiste sul territorio di Manduria e, in particolare, in prossimità della Riserva naturale orientata.
Il PD di Manduria concorda anche con la delocalizzazione dell’intero impianto che, così come emerso dalle legittime richieste dei territori, potrebbe essere posizionato, nell’ambito dell’ipotesi “C” del succitato verbale, in un’area posta più a sud-ovest, che si presenta altrettanto idonea sotto il profilo litologico, ma più funzionale alla tutela del patrimonio rurale, marino e costiero, nonché turistico/ricettivo e produttivo.
In tale ipotesi progettuale, che prevede la realizzazione di un “buffer” finalizzato al riuso e scarico delle acque, si potrebbe concepire un “lago artificiale naturalizzato”, con presenza di specie ittiche idonee, sull’esempio realizzato a Fasano, con il Lago Forcatella, capace di contenere le acque ai fini del riutilizzo sia per l’agricoltura, sia per ricaricare la falda acquifera messa in pericolo dai prelievi dei pozzi che fanno risalire l’acqua salata di mare. L’area potrà essere resa fruibile, con
sentieri, punti di sosta e piste ciclabili intorno all’invaso, circondata da olivi e vegetazione autoctona.
In ultimo, si ribadisce l’assoluta importanza di una corretta e funzionale gestione dell’intero impianto e della necessità che la Regione e l’AQP si facciano carico dell'istituzione e del mantenimento di una Commissione Tecnica Permanente di Controllo (CTPC) per la verifica costante della funzionalità dell'impianto.
Il PD di Manduria ritiene che tale ipotesi progettuale, modificativa in parte della proposta “C” di cui al verbale della riunione del 7 aprile u.s., possa ulteriormente soddisfare le istanze pervenute dai territori e dalle popolazioni che su questi insistono, nonché gli stessi sottoscrittori del citato verbale: Regione Puglia, AqP, Amministratori Locali e Associazioni».
Assessore all’Ambiente Leonardo Notarnicola
Consigliera comunale Mariagrazia Cascarano
Consigliere comunale Mario D’Oria