mercoledì 25 settembre 2024


05/12/2009 07:48:52 - Provincia di Taranto - Attualità

Mercoledì prossimo, alle 10,30, conferenza stampa davanti al Coni di Roma del martinese Martino Scialpi: da giorno successivo protesta ad oltranza davanti alla Camera dei Deputati e al Ministero dell’Economia e delle Finanze

 
 

Martino Scialpi, il 58enne commerciante di Martina Franca che da 28 anni si vede ingiustamente negare una vincita al Totocalcio, che oggi varrebbe 25 milioni di euro, perchè il gestore della ricevitoria, poi risultata abusiva, smarrì la matrice del tagliando e il Coni declina ogni responsabilitaà, terrà una conferenza stampa mercoledì 9 dicembre alle ore 10,30, davanti al Coni di Roma, in Largo Lauro De Bosis 15, e da giovedì 10 dicembre inscenerà una protesta a oltranza davanti  alle sedi della Camera dei deputati e del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

 
Scialpi ha citato in sede civile il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Coni, alcuni dirigenti, ex e attuali, del Comitato olimpico, tra i quali Pescante Mario, Pagnozzi Raffaele e la titolare del bar di Ginosa  in cui l'1 novembre del 1981 giocò una schedina al Totocalcio e realizzò un 13 da oltre un miliardo di lire.
Lo scommettitore fa presente nella denuncia che la schedina è stata dichiarata autentica e che il Coni, come dimostrato da una perizia che nel 2004, ha accertato la falsità di alcuni documenti, si avvalse di una ricevitoria priva della prescritta autorizzazione e questo basta per far scattare la responsabilità extracontrattuale.
Scialpi, assistito dall’avv. Donato Muschio Schiavone del Foro di Taranto, chiede di condannare i convenuti (otto tra persone fisiche e giuridiche) al pagamento in solido della vincita rivalutata e al risarcimento per i danni patiti.
Nell’atto di citazione, Scialpi ed i suoi legali rammentano '”che tra l'ente Coni preponente e i suoi funzionari preposti, esiste un rapporto organico per cui il comportamento per dolo o per colpa grave, commesso nello svolgimento di attività ammnistrative nell'interesse del preponente Coni, fa ritenere sussistente la responsabilità aquiliana dell'ente Coni e del Ministero dell'Economia e delle Finanze oltre che la responsabilità personale degli autori materiali degli illeciti civili commessi'”.










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