Il Pd non cambia posizione
Verso una quarta ipotesi, che vedrebbe la localizzazione del depuratore in un’altra area che dovrebbe trovarsi più o meno a metà strada fra contrada “Serpenti” e zona “Urmo”.
L’Amministrazione di Manduria si impegna a ricercare un’altra soluzione sulla quale possa convergere l’assenso di tutta la coalizione che governa la città e della comunità amministrata. Scartata l’ipotesi B (depuratore in zona Urmo con buffer 2 in località Specchiarica e il contestatissimo ruscellamento), resta ancora in campo l’ipotesi C (localizzazione dell’impianto in località “Serpenti”). Ipotesi che trova il consenso del gruppo del Partito Democratico (come già anticipato nei giorni scorsi) e di sei consiglieri comunali di minoranza. Ma che non convince, invece, il sindaco Roberto Massafra e buona parte del resto della maggioranza, preoccupata dei riflessi che potrebbe portare l’impianto alle aziende vitivinicole di località “Serpenti”.
Scartando la possibilità di cambiare completamente il sito (spostandolo nell’abitato di Manduria) o di ripensare totalmente il progetto con due depuratori, uno per Manduria e uno per Sava (la dirigente regionale Barbara Valenzano è stata chiara: l’appalto è stato aggiudicato e pertanto, modificando radicalmente il progetto, andremmo incontro a ricorsi da parte delle aziende escluse e, quindi, a contenziosi), Manduria è alla ricerca di una ipotesi D.
E’ quanto si è appreso dalla riunione di maggioranza che si è svolta l’altro ieri a palazzo di Città. L’assessore all’Urbanistica Claudio Digiacomo studierà la possibilità di individuare un’area che sia più lontana da località “Serpenti” (venendo incontro in tal modo alle esigenze delle aziende vitivinicole), ma che sia ugualmente distante anche da contrada “Urmo” e quindi dal mare. Si dovrà poi trovare anche la soluzione per gli scarichi emergenziali.
Nel corso della riunione, il Pd ha confermato la propria posizione, riassunta in una nota ufficiale firmata dai due consiglieri comunali e dall’assessore Notarnicola.
«Il PD concorda con la delocalizzazione dell’intero impianto, che potrebbe essere posizionato, nell’ambito dell’ipotesi “C” del verbale del 7 aprile scorso, in un’area posta più a sud-ovest.
In tale ipotesi progettuale, che deve prevedere la realizzazione di un “buffer” finalizzato al riuso e scarico delle acque, si potrebbe concepire un “lago artificiale naturalizzato”, con presenza di specie ittiche idonee, sull’esempio realizzato a Fasano, con il Lago Forcatella».