mercoledì 27 novembre 2024


29/04/2017 09:08:09 - Manduria - Attualità

Sei gruppi e movimenti chiedono ad Emiliano un incontro; il sindaco Roberto Massafra chiede di rinviare ancora l’inizio dei lavori; Emiliano sollecita il Comune di Manduria a fare in fretta…

Non passa giorno in cui non si registrano novità nella querelle-depuratore. Novità, però, ancora virtuali: nulla che possa essere definita una soluzione sostanziale al problema.
Nelle ultime ore, Verdi, La Puglia in più, Giovani Per Manduria, Sinistra Italiana, Movimento Democratico con Manduria e WWF hanno richiesto un incontro al governatore Michele Emiliano. Nella lettera, pongono una serie di quesiti:.
«E’ possibile e, se si, in che misura e a quale prezzo revocare e/o modificare il contratto d’appalto in favore della ditta Putignano? È possibile e, se si, con quali conseguenze per la giunta regionale ed eventualmente per le Amministrazioni interessate, dare mandato ad AQP per redigere un nuovo progetto o modificare il precedente? È possibile e in che tempi modificare il Piano di Tutela delle Acque e, se si, tale modifica avrà valore retroattivo?
Si tratta di nodi cruciali e di non semplice approccio, la cui soluzione richiede a nostro avviso, competenze qualificate, quali potrebbe mettere in campo un pool di esperti regionali di alto profilo. È nostra opinione che questa sia l’iniziativa più produttiva che lei, Presidente, e la sua Giunta dovreste mettere in campo, per dare alla questione una soluzione definitiva.
Di tutto questo e di altro vorremmo parlare con lei, qualora volesse dedicarci una piccola parte del suo tempo».
A poche ore dalla riapertura del cantiere, anche Roberto Massafra scrive ad Emiliano, la cui posta è sempre più intasata…
«Si revochi immediatamente la disposizione con cui AQP comunica la ripresa dei lavori in data 2 maggio, consentendo alla mia Amministrazione di esporre la propria proposta in merito alla localizzazione del depuratore e prendendo atto del fatto che la stessa Amministrazione ha già espresso parere sostanzialmente favorevole in merito alla proposta di variante non sostanziale presentata dai tecnici della Regione Puglia, che fa esplicito riferimento al DM 185/2003 e non prevede in ogni caso lo scarico a mare».
Nel web, infine, ieri è circolata la risposta di Emiliano al sindaco di Manduria.
«Il Comune di Manduria faccia presto, perché siamo in infrazione e temiamo una pesante sanzione da parte dell’Unione Europea. In maniera miracolosa siamo riusciti a trovare, con l’impresa e con l’aiuto della Regione Puglia, la possibilità di spostare la localizzazione del depuratore. Noi possiamo spostarlo, ma in questo caso serve che l’Amministrazione comunale di Manduria ci chieda di spostarlo.
Se i Comuni non cambiano i loro indirizzi di localizzazione e di progetto, l’Acquedotto ha in mano un progetto perfettamente valido, appaltato, consegnato alla ditta, al quale non sta dando esecuzione, per cui rischia di ricevere un danno enorme. Bisogna chiedere al Comune di Manduria di fare in fretta a dare questi nuovi indirizzi, a trovare una unità politica, se possibile, anche con il Comune di Avetrana e prendere delle decisioni. Io più di questo non posso fare».
Sin qui le ultime news.
Una domanda: cosa si aspetta ad organizzare un confronto, possibilmente a Manduria e non a Bari, fra Regione, Aqp, azienda  e tutti coloro che hanno delle reali soluzioni da proporre? Crediamo si stia tirando troppo la corda e il rischio grosso, indicato anche da Emiliano, è che il Governo invii un commissario, che decida di far partire i lavori tenendo conto del progetto già appaltato: quello con la condotta sottomarina…










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