«Il dolore non deve restare dentro: bisogna far uscire le emozioni. Il cancro entra a far parte della vita quotidiana di chi si ammala, della propria famiglia, dei propri affetti, ma occupa solo lo spazio che noi gli permettiamo di occupare..»
Di cancro, si vive.
Potrebbe sembrare un paradosso, se si vuole anche irriverente verso chi soffre. Invece è il messaggio lanciato proprio da chi ha combattuto o sta combattendo questa malattia nel corso di un incontro sul tema “Attraversare il tempo della malattia e della cura insieme”. Evento che, promosso dall’associazione “Emma Bandelli” di Manduria (in collaborazione con Cea e Popularia), ha sancito il gemellaggio con un’altra associazione, “Abbracciamo un sogno”, costituita, a Cagliari, da pazienti oncologici che affrontano il percorso di cura e di vita, nata dal bisogno di condividere esperienze, di programmare eventi per e con chi vive il percorso di malattia “cancro”, costellato di dubbi, speranze, gioie.
Una serata che, attraverso le testimonianze delle socie delle associazioni “Abbracciamo un sogno” ed “Emma Bandelli” (queste ultime racchiuse nel cortometraggio di Mirko Dilorenzo intitolato “Storie di Antonella, Tonia e Carla”), ha dispensato un mix di emozioni e commozione, di contrastanti sensazioni, di meraviglia e sinanche di colori.
«Dobbiamo abbattere una convinzione molto diffusa su questa malattia: con il cancro si convive, dopo aver preso consapevolezza e dopo aver conosciuto la malattia» le parole di Elena De Santis, che ha introdotto il convegno. «Occorre condividere i sentimenti, perchè condividere è terapeutico: la condivisione porta alla rinascita».
Dopo gli interventi del direttore sanitario del “Giannuzzi”, Menza, e del direttore del Dipartimento Oncoematologico della Asl di Taranto, Giuseppe Pisconti, il moderatore della serata, Andrea Mariggiò, ha dato spazio alle testimonianze delle operatrici dell’associazione sarda “Abbracciamo un sogno”.
«Il dolore non deve restare dentro: bisogna far uscire le emozioni» la convinzione di Maria Dolores. «Il cancro entra a far parte della vita quotidiana di chi si ammala, della propria famiglia, dei propri affetti, ma occupa solo lo spazio che noi gli permettiamo di occupare..».
«Ho una grande e profonda convinzione: di cancro si vive» ha aggiunto Ivana. «Il cancro entra a far parte della nostra vita, delle vite dei nostri familiari. Occorre che tutto attorno a noi ci aiuti, ognuno per la sua parte, a fare in modo che questa vita col cancro sia sempre e comunque degna di essere vissuta».
Incisivo anche l’intervento del dott. Cosimo Brunetti.
«Facciamo un funerale alle false convinzioni. Non andiamo alla ricerca dei miracoli chissà dove. Qui da noi ci sono le stesse risorse degli ospedali del nord, ma con questi viaggi della speranza depauperiamo le nostre risorse e arricchiamo le strutture del nord».