“La situazione sembra ormai sfiorare il grottesco”
“In merito alla annosa questione del depuratore di Manduria, Legambiente evidenzia come questa vicenda, che si trascina da anni, sembra ormai sfiorare il grottesco.
Legambiente a differenza di altri, si è sempre posta con spirito collaborativo nel comune intento di conciliare la salvaguardia dell'ambiente con la urgente necessita di avere un moderno impianto di depurazione.
Pertanto se la politica e le istituzioni hanno la forza e gli strumenti per modificare la localizzazione del sito, cosa auspicabile, Legambiente è disponibile sin da subito con l'ausilio dei propri rappresentanti nazionali e regionali a sedersi a Bari in un tavolo istituzionale e tecnico con tutti i principali attori interessati alla vicenda (Regione, Amministrazioni, Aqp) e attraverso le proprie professionalità e grazie alla straordinaria conoscenza del territorio, è disponibile a fornire il proprio supporto e la propria collaborazione nella ricerca di sito più idoneo che abbia i requisiti richiesti e che al contempo sia il meno possibile impattante sul territorio e sull'ambiente.
Questo però non può essere fatto in maniera estemporanea e formulando ipotesi partorite in una notte; ipotesi che poi vengono puntualmente smontate perché irricevibili dal punto di vista tecnico, normativo o vincolistico.
Finora abbiamo assistito ad un proliferare di ipotesi che ovviamente ha creato tanta confusione e che, proprio perché non attuabili, ha finito per allontanare sempre di più la possibilità di modificare l’unico progetto sino ad ora approvato.
Proporre di delocalizzare il sito, spostandolo in aree ancora più belle e pregevoli dal punto di vista paesaggistico e naturalistico o addirittura in zone nelle quali la normativa impedisce in maniera categorica qualsiasi edificazione edilizia (Riserva Regionale ad esempio) non può che peggiorare la situazione ed indispettire i protagonisti principali come Regione e Aqp.
Qualora invece, la politica non abbia né volontà né la possibilità di accettare la delocalizzazione del sito, Legambiente non può che ricordare che da tempo ( circa due anni ) ha già presentato un progetto tecnico che cercava di mitigare, quanto più possibile, l’inevitabile impatto sul territorio che la costruzione di un simile impianto comportava.
Progetto che pur avendo avuto un vaglio positivo dal Cnr, non è stato, purtroppo, preso in considerazione dalla politica.
Si ribadisce quindi la propria disponibilità collaborativa e vigile per l’individuazione di un sito che veramente sia idoneo allo scopo ma solo attraverso il confronto con chi effettivamente può prendere decisioni in proposito e quindi in un tavolo ove siano presenti l'AQP, la Regione Puglia e le amministrazioni coinvolte ribadendo che in caso di impossibilità a procedere ad una delocalizzazione, certo non potrà tornare sul tavolo il progetto attualmente appaltato che prevede la realizzazione della condotta sottomarina”.