Veti incrociati sulle varie ipotesi di delocalizzazione. Avetrana indica un’altra area: contrada “Marcantuddi”. Manduria è perplessa, ma domani pomeriggio i tecnici si confrontano nuovamente in Regione
Ecco il testo completo del verbale sottoscritto al termine del confronto.
«L’ing. Barbara Valenzano evidenzia subito l’urgenza di arrivare ad una risoluzione del problema, considerato che si è in presenza di infrazione comunitaria, della violazione dell’art. 104 del D.Lgs 152/2006, di penalità per la mancata esecuzione dell’appalto e degli oneri di esproprio già versati.
L’ing. Valenzano precisa che l’impegno della Regione era connesso alla eliminazione della condotta sottomarina e del recapito finale in mare. E tanto è stato posto in essere con la soluzione “B”. Oggi si chiede di de localizzare il depuratore che ha una regolare autorizzazione VIA ed un consolidato amministrativo. Pertanto, in ogni caso, indipendentemente dal sito dal sito di realizzazione del nuovo depuratore, è scongiurata qualsiasi ipotesi di scarico a mare.
Il consigliere Morgante sottolinea che si era trovato un accordo sull’ipotesi B (né condotta sottomarina, né scarico a mare); successivamente si era portata una ulteriore ipotesi C all’attenzione del Consiglio comunale.
Interviene il consigliere comunale di Manduria Barbieri, precisando che sulla ipotesi B si è innestato a suo tempo un dubbio in Consiglio comunale e nella comunità relativo alla effettiva eliminazione dello scarico in mare. Precisa inoltre che alcune incongruenze derivano da quanto riportato a pagina 28 della Relazione progettuale di Aqp che prevedeva una autorizzazione paesaggistica e una serie di deroghe ai vincoli specifici (anche per le opere a valle del depuratore). L’ing. Valenzano fa presente che, che ogni probabilità, trattasi di un refuso nella relazione in questione.
Il sindaco Massafra evidenzia che è stata formulata una proposta integrativa D in alternativa all’ipotesi C, per cercare di mettere fine al conflitto tra Manduria e Avetrana. A tal proposito sull’ipotesi C il sindaco Massafra ribadisce che tale alternativa è stata respinta dal Consiglio comunale a larga maggioranza in quanto ha incontrato la ferma opposizione degli imprenditori vitivinicoli, di tutte le associazioni ambientaliste e dei tecnici consultati.
L’ing. Valenzano, con riferimento all’ipotesi D, evidenzia che, effettuata una verifica tecnica, sussistono perplessità circa la possibilità di derogare ai vincoli presenti nell’area, come meglio indicati in Allegato 2 Proposta D.
L’ing. Emanuele Orlando, responsabile del’UTC di Manduria, sul punto, conviene con l’ing. Valenzano nella non praticabilità di derogare ai suddetti vincoli.
I consulenti del Comune di Manduria (prof. Del Prete e ing. Ostuni), precisano che lo spostamento a un km del depuratore sarebbe causa di nullità della gara aggiudicata, in quanto la variante andrebbe a costituire contenziosi con la ditta aggiudicataria.
Evidenziano inoltre che, a loro avviso, non vi sono altre ipotesi delocalizzative percorribili, attesa l’esigenza di intervenire in tempi brevi.
Il sindaco Massafra afferma che le ragioni di tipo vincolistico debbano essere subordinate alle ragioni di ordine pubblico e di natura economica.
Il sindaco di Manduria tuttavia evidenzia che la situazione consolidata B, ove non sia possibile lo spostamento di un km nella configurazione D, è l’unica percorribile.
Il consigliere Barbieri propone di considerare il sito del vecchio depuratore come possibile sito di localizzazione dell’impianto.
Il sindaco di Manduria precisa che, in ogni caso, sussiste la prevalente necessità politica di confermare le tre seguenti condizioni: 1) no scarico in mare; 2) possibilità futura di servire le marine (depuratore progettato per 67mila abitanti equivalenti); 3) depurazione ai sensi del D.M. n. 185/2003.
Interviene il prof. Del Prete per il Comune di Manduria, evidenziando che l’unica ipotesi progettuale possibile è l’ipotesi B, con l’eventualità di rivedere qualcosa tipo ubicazione dei buffer. Aggiunge inoltre che molte delle circostanze per cui si chiede di de localizzare il depuratore (odorizzazione, ecc), saranno approfondite in fase di progettazione esecutiva dei sistemi di scarichi e di accumulo.
Il vice sindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, evidenzia che le comunità hanno manifestato la propria contrarietà all’ipotesi “B”, sia quanto attiene il depuratore e sia per i buffer, e ribadisce quanto definito nel verbale del 7 aprile 2017.
Il sindaco di Manduria evidenzia criticità in ordine ai problemi di ordine pubblico che si oppongono alla prosecuzione dei lavori. A tal proposito, l’ing. Valenzano evidenzia che sarà interessata la Prefettura di Taranto per far fronte alla problematica in questione.
Il sindaco di Avetrana Antonio Minò, nell’esprimere perplessità in ordine alla realizzazione dell’ipotesi B, presenta un’ulteriore ipotesi progettuale, proposta “E”, chiedendo la sospensione dei lavori. Il sindaco di Avetrana ribadisce la necessità di de localizzare il depuratore dal sito Urmo.
L’ing. Orlando sull’ipotesi E, per il Comune di Manduria, esprime parere favorevole in ordine agli aspetti urbanistici e paesaggistici, fatti salvi gli aspetti economici per il futuro collettamento dei reflui delle marine, per gli aspetti idraulici e geotecnici.
L’ing. Ostuni, sempre per il Comune di Manduria, dichiara che, fermo restando la necessità di garantire l’attuazione dell’appalto, si riserva ogni ulteriore valutazione sugli aspetti tecnici, economici e giuridici inerenti la proposta in questione.
Il professor Del Prete evidenzia che sull’ipotesi E è impossibile esprimere un parere di merito in quanto non sono stati forniti elementi tecnici in ordine alla geologia del sito, agli aspetti idrogeologici, idraulici, geotecnici e costruttivi. Pertanto, allo stato, il parere è negativo. Inoltre, afferma che le marine non possono essere escluse dal colletta mento essendo stato, il depuratore, progettato per 67mila abitanti equivalenti, di cui circa 30mila delle marine.
Il dott. Masillo, per il Comune di Avetrana, comunica che trasmetterà entro 48 ore il dettaglio della ipotesi “E” in contrada “Marcantuddi”, lasciando ai progettisti ulteriori valutazioni di dettaglio che rendano esecutiva la proposta.
I tecnici presenti, pertanto, decidono di autoconvocarsi per giovedì 11 p.v. per la verifica dell’ipotesi “E”.