L’immagine riprende una mamma con lo sguardo triste che abbraccia il figlio dagli occhi spaventati mentre respira attraverso una maschera antigas
Dopo il flashmob dei passeggini vuoti sul lungomare, alla vigilia delle elezioni amministrative un nuovo cartellone pubblicitario nelle strade della città: "Uno strumento per ricordare l'importanza del voto"
Un nuovo manifesto dei 'Genitori tarantini' è apparso in città. L'immagine riprende una mamma con lo sguardo triste che abbraccia il figlio dagli occhi spaventati mentre respira attraverso una maschera antigas e la scritta 'Noi non dimentichiamo i complici del nostro genocidio'.
Da circa un anno l'associazione, composta da mamme e papà, è impegnata nella produzione di cartelloni pubblicitari per sensibilizzare sui temi dell'inquinamento e ad aprile 2016 ha organizzato insieme con altre sigle un flashmob sul lungomare sfilando con passeggini vuoti, per ricordare i bambini non nati a causa dell'infertilità maschile e femminile e quelli morti per l'elevato tasso di inquinamento.
Il cartellone è esposto nella città vecchia accanto al settecentesco palazzo Pantaleo proprio di fronte al porto turistico dove, nello stesso giorno, è approdata per la seconda volta a Taranto la nave da crociera Thomson Spirit, con a bordo 1.400 turisti. "Ci accusano di fare pubblicità negativa alla città, ma si tratta di un caso. La posizione del cartellone non è collegata alla nave dei turisti", spiega Massimo Castellana dei 'Genitori tarantini'. "La verità non va nascosta come la polvere sotto al tappeto. Nella terra figlia di Sparta, ci sono spartiati e iloti, c'è chi combatte e chi fa lo schiavo. E' ancora così, purtroppo".
"Si tratta di un messaggio politico - spiega ancora Castellana - con riferimento alle prossime elezioni amministrative. Il manifesto resterà lì fino all'11giugno per ricordare a tutti i tarantini che hanno uno strumento, il voto, per contrastare quella politica che ha voluto Taranto prona e passiva a subire scelte calate dall'alto, scelte importanti per il futuro di tutti noi come i decreti voluti per tenere in funzione l'Ilva, nonostante sia acclarato il genocidio in atto ai nostri danni. Il voto è un'arma per difendere i bambini di Taranto".