mercoledì 27 novembre 2024


08/06/2017 07:34:45 - Manduria - Attualità

Ma il capo dipartimento Barbara Valenzano non aveva già affermato che non è accoglibile?

Nel giorno in cui al Comune di Manduria viene irrogata una sanzione amministrativa (ben 99mila euro) perché il vecchio depuratore continua a scaricare reflui ben oltre i limiti tabellari previsti, il Consiglio comunale opta per una soluzione che, allo stato attuale, è la più difficile da raggiungere, sotto diversi aspetti: la disaggregazione degli agglomerati e la previsione di due depuratori, uno dei quali, a servizio di Manduria e Sava, dovrebbe sorgere nei pressi del vecchio impianto (nei pressi della via per Lecce).
Se, in linea teorica, è sicuramente quella maggiormente condivisibile, in pratica crediamo si tratti di utopia. Per seguire questa indicazione, forse l’ultima e definitiva del consesso elettivo, si dovrebbero, infatti, annullare il vecchio progetto e la relativa gara d’appalto, con tutte le esose penali che ne scaturirebbero, per poi incaricare i tecnici per realizzare un nuovo elaborato, ottenere la miriade di autorizzazioni previste e appaltare i lavori. In altri termini, il cantiere potrebbe aprirsi, ad essere ottimisti, non prima di 3-4 anni. Oltre al risarcimento da riconoscere all’azienda che si è aggiudicata i lavori del vecchio progetto, bisognerebbe mettere in conto le altre spese per la progettazione, per le altre sanzioni che seguirebbero per l’inquinamento che genera il vecchio depuratore e per quelle che arriverebbero dall’Unione Europa, che da tempo ha avviato la procedura di infrazione.
«Si produrrebbero sicuramente delle economie, in quanto l’attuale progetto, applicando i prezzi di due anni fa, comporterebbe una spesa di circa 27 milioni di euro» è invece la tesi sostenuta dal consigliere Leo Girardi. «Inoltre si potrebbe calibrare il depuratore al numero reale dell’utenza già servita da acqua e fogna».
Che questa strada non sia però praticabile, o quanto meno sia in aspra salita, ne è consapevole anche l’attuale Amministrazione, i cui consiglieri hanno deciso di sostenere l’emendamento proposto dalla Lista Girardi dopo aver preso atto che il proprio non sarebbe passato (due consiglieri erano assenti, mentre i due del Pd avevano annunciato il proprio sostegno all’ipotesi C proposta da parte della minoranza). Proprio nell’emendamento illustrato in aula, “Manduria Futura”, in un passaggio, rimarca come la Regione ritenga non accoglibile la posizione della Lista Girardi.
«La Regione Puglia ha ritenuto non accoglibile lo spostamento a Manduria, nella sede del vecchio depuratore, il nuovo impianto, con relativa disaggregazione degli agglomerati, per insormontabili impedimenti di carattere tecnico, economico e normativo».
Il depuratore, insomma, resta nell’area lungo la Tarantina?











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