E’ promosso dall’associazione “Città per Tutti”, in collaborazione con il comitato di quartiere “San Giovanni Bosco”
L’iniziativa “Accessibilità: … parliamone” , voluta dalla associazione Città per Tutti di Manduria, in collaborazione con il comitato di quartiere “San Giovanni Bosco”. che si terrà venerdì 9 giugno in piazza Maria Ausiliatrice (ex Tutto Moto) ha l’intento di incontrare la cittadinanza e di discutere con essa se Manduria è accessibile o se in qualcosa essa è carente. Non solo.
Il progetto va ben oltre. In realtà si vuole iniziare una collaborazione che porterà ad un programma conclusivo ricco di una serie di proposte che verranno presentate al futuro sindaco della città così da dargli nelle mani un lavoro ben definito e voluto chiaramente dagli stessi cittadini
La cittadinanza deve iniziare ad avere la cultura del proponente e non dell’eterno “non contento” e lo deve fare con la partecipazione e non con la delega. Il territorio è suo perchè ci vive o perchè lo offre al turista.
Non dobbiamo dimenticarlo che la nostra Città è meta turistica e non dobbiamo essere pronti.
Viaggi e vacanze sono attualmente considerati beni di primaria importanza; la vacanza infatti rappresenta un necessario momento di evasione e il viaggio un momento di crescita e formazione personale, che consente all’uomo di aprirsi alla conoscenza di nuove persone, realtà e culture, in un’ottica sempre più globale. “”Il mondo è un libro. Chi non viaggia ne legge una pagina soltanto.”” (Sant’Agostino).
Proprio per questo, il diritto a viaggiare entra a pieno titolo tra i diritti fondamentali della persona e diventa primaria la riflessione sul riconoscimento di esso come garanzia di pari dignità e opportunità tra cittadini (vedi Art 3 della Costituzione).
Ogni persona, deve reperire una serie di informazioni prima di affrontare un viaggio quali la scelta della destinazione, sistemi di trasporto gli alloggi e dei punti di informazione efficienti.
L’accessibilità, perciò, non è solo un obiettivo da raggiungere attraverso accorgimenti di carattere architettonico, ma prima e soprattutto un obiettivo sociale, civile e democratico.
Un pacchetto turistico deve sempre valutare le particolari esigenze che non sono solo quelle di un portatore di disabilità. Avere animali e non sapere dove curarli nel caso si manifesti una semplice malattia e l'avere spazi adeguati per poterli ospitare è accessibilità. Ma accessibilità è anche un concetto che interessa a una neo mamma, un anziano/a,a. Un diabetico,o un allergico o ancora una persona affetta da intolleranze alimentari.
Avere un bancomat funzionante è accessibilità.
Reperire un medico, una piattaforma online comprensibile una strumentazione sanitaria quali potrà essere una Risonanza magnetica è accessibilità.
“Tante e troppe volte abbiamo denunciato la malasanità riguardante l’impossibilità di persone obese di effettuare la diagnosi tramite strumenti comprati e messi a disposizione delle Asl”.
Anche un turista straniero diventerebbe un disabile se non c'è nessuno che comprenda la sua lingua.
Gli atteggiamenti negativi, i pregiudizi e la non disponibilità all’ascolto, rispetto alle particolari esigenze, costituiscono una enorme barriera.
Ciò che conta quindi non è solo avere la possibilità di usufruire del servizio desiderato ma quanto meno la possibilità di essere capiti su ciò che si vorrebbe avere e fare.
L’esigenza di diffondere una cultura che permetta di superare stereotipi compassionevoli e che affermi finalmente la loro identità di normali clienti paganti a cui si deve un servizio di pari qualità e efficienza, risulta fondamentale.
E’ necessario per questo offrire un ascolto reale della persona perché ciascuno, per la propria diversià, esprime appunto esigenze diverse.