La tomba dovrebbe risalire al terzo secolo a.C.. E’ stata poi riutilizzata come cisterna in epoche successive
Una nuova tomba messapica è venuta alla luce nella zona archeologica della città. In via della Cittadella, a poche decine di metri (in linea d’area), dalla cripta di San Pietro Mandurino e, quindi, dal parco archeologico, gli operai della ditta di Gregorio Tarentini (azienda che rientra fra quelle che godono della fiducia della Soprintendenza), mentre eseguivano dei saggi propedeutici all’intervento di allacciamento di una abitazione alla rete idrica, hanno trovato una tomba.
Dopo aver immediatamente avvertito la Soprintendenza, che ha inviato i propri esperti sul posto per dirigere i lavori e per elaborare una scheda sul ritrovamento, lo scavo è proseguito. Dal sottosuolo, a circa un metro dal piano stradale, è emersa un’ennesima testimonianza della presenza dei messapi in questa zona.
In attesa di avere delle notizie ufficiali, da una prima stima, sembrerebbe che la tomba possa risalire intorno al terzo secolo avanti Cristo. Tomba che poi, in epoche successive, è stata utilizzata anche come cisterna.
All’interno della tomba non vi erano resti umani. Sembra che sia stato trovato un piccolo osso, ma quasi certamente potrebbe essere di un animale. Tanti, invece, i frammenti di reperti contenuti nella tomba, sulla cui origine non è al momento possibile esprimersi.
Questa notizia arriva pochi giorni dopo l’annuncio da parte dell’Amministrazione della decisione di tenere aperto il Parco archeologico tutti i giorni, escluso i lunedì, dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 20, con ingresso gratuito sia per i singoli che per le comitive (si pagherebbero solo le visite guidate, se chiaramente richieste).
Crediamo, però, che, prima della riapertura, l’area del parco avrebbe bisogno di un altro radicale intervento di pulizia delle erbacce, che in alcuni punti sono molto alte.