Durissimo intervento del consigliere regionale del Pd
«Il territorio paga l'inoperosità di sindaci chiacchieroni che, per sfuggire alle proprie responsabilità, hanno trascorso gli ultimi due anni a litigare senza assumere nessuna decisione e scaricare le responsabilità sulla Regione, con il solo effetto di danneggiare i propri cittadini».
Lo ha dichiarato il consigliere regionale tarantino Michele Mazzarano, presidente del gruppo Pd alla Regione Puglia, a seguito delle proteste in corso a Manduria per l'avvio dei lavori del nuovo depuratore.
«Per oltre due anni la Regione Puglia ha tenuto in sospeso l'avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo depuratore - ha aggiunto Mazzarano - per consentire al territorio di scegliere la soluzione che riteneva la migliore. Dal 2015 l'Amministrazione regionale ha promosso innumerevoli incontri con le amministrazioni locali, tesi a conciliare le esigenze e le aspettative dei cittadini, a cominciare dalla avversione contro lo scarico in mare».
«Dopo il proficuo confronto con il Ministero dell'Ambiente e la Commissione Europea - ha proseguito - l'ipotesi progettuale messa a punto dalla Regione ha previsto che i reflui fossero trattati al miglior livello depurativo, al fine di avere acque assimilabili a quelle potabili, con l'eccezione di fosforo e azoto utili, invece, per il riuso in agricoltura. La grande novità del lavoro della Regione consiste, infatti, nel poter ottenere acque, che così depurate, possono essere impiegate per usi plurimi, mediante la realizzazione di 'buffer ecologici' ed aree aventi funzioni idraulica di equalizzazione e raccolta, scongiurando così lo scarico a mare».
«Mentre per quanto attiene alla localizzazione del progetto del depuratore - ha aggiunto Mazzarano - va ricordato che nelle proposte dei Comuni di Avetrana, Sava e Manduria, come riscontrabile negli atti deliberati dai Consigli comunali, questa è sempre stata in località Specchiarica, senza che mai nessuna osservazione o modifica delle precedenti decisioni - ha sottolineato - fosse stata opposta a tali provvedimenti da parte dei Comuni interessati.
Solo in data 5 aprile 2017, a seguito dell'ennesimo incontro con gli amministratori locali e i cittadini di Avetrana, - ha detto Mazzarano - la Regione Puglia ha appreso della ulteriore esigenza di una revisione progettuale, con riferimento alla localizzazione del Depuratore. La nuova possibile area di cui si è discusso era stata individuata in Contrada Monte Serpente. Il direttore del dipartimento, ingegner Barbara Valenzano, con i tecnici dei Comuni interessati, verificata la fattibilità tecnica di una possibile modifica non sostanziale che avrebbe riguardato la localizzazione del depuratore, evidenziò l'opportunità di interloquire con Aqp e con la ditta aggiudicataria dei lavori di realizzazione dell'opera, al fine di addivenire ad una soluzione condivisa, che scongiurasse possibili richieste risarcitorie in danno alle amministrazioni interessate. Ma anche in quella occasione - ha rivelato l'esponente del Pd - i sindaci non hanno dato alcun seguito alle indicazioni della Regione, mostrando il più totale disinteresse alla soluzione di un problema che loro stessi avevano posto, lasciando passare altri mesi infruttuosi.
Ecco perché, se oggi l'Acquedotto Pugliese, anche a fronte della procedura di infrazione irrogata alla Regione Puglia dalla Commissione Europea legata al mancato adeguamento del sistema depurativo, ha avviato i lavori del nuovo depuratore - ha concluso il consigliere regionale - ogni responsabilità non può che ricadere sui sindaci di quel territorio che ne rispondono in via esclusiva ai propri cittadini».