lunedì 25 novembre 2024


15/07/2017 08:14:31 - Provincia di Taranto - Attualità

È la denuncia di Cia Agricoltori Italiani Puglia che ha già scritto a Michele Emiliano

Le campagne di Ginosa, Castellaneta e Palagianello rischiano lo stato di sofferenza idrica e, a dispetto di quanto sancito dalla convenzione sulla gestione della diga di San Giuliano, alla Puglia non viene ancora assicurata la normale erogazione di acqua, nonostante le reiterate richieste.

È la denuncia di Cia Agricoltori Italiani Puglia che ha già scritto a Michele Emiliano (presidente della Regione Puglia), a Leonardo Di Gioia (assessore regionale alle Risorse Agroalimentari) e ad Alfredo Borzillo (commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica) per chiedere un intervento tempestivo e risolutorio affinché si garantisca il rispetto dell'accordo che prevede la divisione in parti uguali tra Puglia e Basilicata dell'erogazione delle risorse idriche a uso irriguo dell'invaso. Le due Regioni sono, infatti, comproprietarie della diga in provincia di Matera ed il 50% dell'acqua accumulata su base annua è destinato ad alimentare la rete irrigua del comprensorio del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara.

"La Puglia, lo ricordiamo, si sobbarca la metà delle spese e, dunque, ha tutto il diritto di usufruire della sua quota di disponibilità idrica - insiste Raffaele Carrabba, presidente Cia Agricoltori Italiani Puglia - Peraltro la Basilicata avrebbe quasi esaurito la sua dotazione, perché si irriga già da febbraio, mentre in Puglia la stagione irrigua è iniziata da poco e finora dell'accordo che prevede la divisione in parti uguali tra Puglia e Basilicata dell'erogazione delle risorse idriche a uso irriguo dell'invaso. Le due Regioni sono, infatti, comproprietarie della diga in provincia di Matera ed il 50% dell'acqua accumulata su base annua è destinato ad alimentare la rete irrigua del comprensorio del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara.

"La Puglia, lo ricordiamo, si sobbarca la metà delle spese e, dunque, ha tutto il diritto di usufruire della sua quota di disponibilità idrica - insiste Raffaele Carrabba, presidente Cia Agricoltori Italiani Puglia - Peraltro la Basilicata avrebbe quasi esaurito la sua dotazione, perché si irriga già da febbraio, mentre in Puglia la stagione irrigua è iniziata da poco e finora il Consorzio Stornara e Tara ha attinto poca acqua e non si capisce perché il Consorzio di dell'accordo che prevede la divisione in parti uguali tra Puglia e Basilicata dell'erogazione delle risorse idriche a uso irriguo dell'invaso. Le due Regioni sono, infatti, comproprietarie della diga in provincia di Matera ed il 50% dell'acqua accumulata su base annua è destinato ad alimentare la rete irrigua del comprensorio del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara.

"La Puglia, lo ricordiamo, si sobbarca la metà delle spese e, dunque, ha tutto il diritto di usufruire della sua quota di disponibilità idrica - insiste Raffaele Carrabba, presidente Cia Agricoltori Italiani Puglia - Peraltro la Basilicata avrebbe quasi esaurito la sua dotazione, perché si irriga già da febbraio, mentre in Puglia la stagione irrigua è iniziata da poco e finora il Consorzio Stornara e Tara ha attinto poca acqua e non si capisce perché il Consorzio di Bradano e Metaponto, che gestisce la diga, intenda ridurre l'erogazione nei mesi di luglio e agosto".

Al 10 maggio, data della prima richiesta del Consorzio Pugliese, a fronte di un volume utile di 53.594.000 mc, la Puglia poteva disporre di 26.797.000 mc, la metà appunto. Al 6 luglio ne ha consumati solo 4.916.160, mentre il Consorzio di Bradano e Metaponto ha utilizzato 9.149.557 mc. Secondo convenzione, alla Puglia spettano ancora 21.880.840 mc, alla Basilicata 17.647.443 mc. Dati che chiaramente variano di giorno in giorno (attualmente la Regione Basilicata sta prelevando circa 3,5 mc al secondo, la Puglia meno della metà) e che non tengono conto dei volumi prelevati dal solo Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto dal 1 gennaio al 9 maggio.

Nei fine settimana è già successo che il Consorzio di Bradano e Metaponto abbia ridotto o addirittura chiuso l'erogazione di acqua alla Puglia.

"Sono circostanze che consideriamo gravissime e che rischiano di compromettere l'economia agricola di ampie zone della provincia di Taranto, viste le temperature eccezionali che stanno mettendo a dura prova i terreni – conclude Carrabba – Abbiamo davanti un'estate probabilmente tra le più torride degli ultimi anni e non possiamo rischiare che la siccità bruci le nostre produzioni e devasti la superficie agricola. Confidiamo nel buon senso e auspichiamo il rapido ripristino delle condizioni sancite dalla convenzione, affinché si possa ristabilire il principio di equità".











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