«Pienamente evidenti sono i benefici che ne trarranno le coltivazioni agricole, oltre ad un recupero di una preziosa risorsa, l’acqua, in un periodo di perdurante siccità e desertificazione del territorio»
Fare Verde Puglia valuta positivamente la scelta della Regione Puglia di riutilizzare in agricoltura le acque sanificate del depuratore consortile di Manduria e Sava.
Nel giorno dell’incontro in Prefettura, Fare Verde Puglia esprime il proprio sostegno al previsto riutilizzo in agricoltura delle acque depurate e affinate o, comunque, alla loro immissione nel sottosuolo al fine di fermare la contaminazione salina della falda, un grosso pericolo per l’agricoltura di questa zona.
«Ciò comporterà una giusta modifica al Piano di Tutela delle Acque, con salvaguardia di un litorale ancora incontaminato e fruibile turisticamente (con le opportune salvaguardie per non devastare le dune!)» è la posizione di Fare Verde Puglia. «Altresì, pienamente evidenti sono i benefici che ne trarranno le coltivazioni agricole, oltre ad un recupero di una preziosa risorsa, l’acqua, in un periodo di perdurante siccità e desertificazione del territorio.
Riutilizzo agricolo e ambientale di queste acque depurate e affinate, eventualmente anche con auspicata fitodepurazione, che ha costituito una battaglia coerentemente portata avanti negli anni dal Nucleo di Nardò di Fare Verde Puglia, contro il semplice scarico in mare dei reflui trattati dal depuratore di Nardò–Porto Cesareo in uno dei tratti di litorale maggiormente fruiti dai bagnanti.
Battaglia che, con la nuova Amministrazione comunale di Nardò, ha visto il giusto coronamento riuscendo a mutare gli originari intendimenti regionali, nell’acquiescenza della giunta Risi.
Ora questo risultato, divenuto patrimonio procedurale in materia della Regione Puglia, sarà sviluppato anche con riferimento al depuratore di Manduria–Sava, ponendo fine allo scempio ambientale perpetrato da migliaia di pozzi neri “ad assorbimento” o all’immissione dei reflui tal quale nel sottosuolo. Non è più tempo di tergiversare o diffondere false informazioni, Agricoltura ed ambiente non possono più attendere!».