Barbara Valenzano: «Pozzi sperdenti vietati dalla legge»
«La rete fognaria lungo la litoranea? Se c’è il depuratore, allora il Comune di Manduria è pienamente legittimato a presentare richiesta di finanziamenti di progetti che prevedono la realizzazione di acqua e fogna nelle marine. Senza il depuratore, nessuno accoglierebbe tale richiesta».
E’ stata questa la risposta di Michele Emiliano a chi chiedeva garanzie sulla prospettiva di avere acqua e fogna lungo la fascia costiera. Non abbiamo ascoltato, invece, quesiti sull’effettivo riutilizzo dei reflui sanificati in agricoltura. Servono tanti soldi (non meno di tre milioni di euro), per ripristinare le rete irrigue di Arneo e serve, inoltre, la disponibilità dello stesso ente a gestire il servizio, nonché i fruitori dello stesso. In quest’area della provincia di Taranto non vi sono colture intensive e, dunque, soprattutto durante i mesi piovosi, non sarà semplice, a nostro avviso, utilizzare tutta l’acqua sanificata, che altrimenti non potrebbe essere stoccata sine die.
Da Nicolò Gianfrande (associazione “Grande Salento”), è invece rilanciato un altro suggerimento: perché non utilizzare i pozzi sperdenti come recapito del “troppo pieno”? Giangrande ha fatto riferimento a quanto già accade in Veneto e in Lombardia.
«Abbiamo posto un quesito al Ministero dell’Ambiente e ci è stato ribadito che esiste una legge che vieta i pozzi sperdenti» la risposta dell’ing. Barbara Valenzano. «Non sappiamo esattamente cosa ci sia in Lombardia e in Veneto.
Il buffer 2 è una vasca di lagunaggio, l’unica consentita insieme alle trincee drenanti».
Nella stessa serata di lunedì, i rappresenti del comitato intercomunale di Avetrana e Manduria hanno consegnato un documento al governatore pugliese.
«Veniamo ascoltati quando le ruspe sono ormai in azione da giorni. Pretestuoso perché finalizzato a mostrare al mondo, e in particolare all’UE, che si sta ottemperando a tutto quanto previsto dalla convenzione di Aarhus in termini di coinvolgimento delle popolazioni. Ciò in vista di una eventuale nuova procedura di VIA a cui sottoporre la variante al progetto appaltato caldeggiata da AQP, che prevede lo scarico emergenziale in battigia.
La nostra contrarietà a questa soluzione è totale e irrevocabile, né saranno questi metodi di confronto a farci cambiare idea.
Se poi si volesse far passare come una proposta innovativa il riuso dei reflui e quant’altro contenuto nella proposta di deliberazione circolata in questi giorni, ribattiamo che esso è contemplato da sempre nel PTA.
I cittadini che hanno partecipato alle manifestazioni popolari di Avetrana, Manduria e Specchiarica, chiedono a gran voce lo spostamento del depuratore in questione lontano da tutte le marine, no allo scarico a mare e a qualsiasi forma di inquinamento (ruscellamento) e l’immediato blocco dei lavori».