mercoledì 27 novembre 2024


29/07/2017 08:56:57 - Manduria - Attualità

L’intesa faticosamente raggiunta una decina di giorni fa rischia nuovamente di saltare

I 23 ex lsu in organico all’azienda “Cascina”, titolare dell’appalto “multiservizi” del Comune di Manduria, sono nuovamente in agitazione. L’intesa faticosamente raggiunta una decina di giorni fa rischia nuovamente di saltare.

«Era stato concordato che, alla scadenza dell’ordinanza del sindaco di Manduria, con la quale manteneva attivi i servizi più urgenti (la tumulazione delle salme e la irrorazione delle piante e dei prati pubblici), si sarebbe proceduto all’affidamento diretto sottodimensionato dei servizi, suddivisi in due blocchi: uno per il cimitero e l’altro per la manutenzione» ricordano gli operai. «Spetta al Comune individuare due aziende differenti cui affidare i due blocchi, che comporteranno una spesa di 40mila euro ciascuno. Con questa somma vi sarà il taglio di 5 ore lavorative dal contratto, che passerebbe da 40 a 35 ore settimanali, con un primo sacrificio a nostro carico».

In queste ore il Comune sta definendo i dettagli.

«Naturalmente, poiché i lavoratori destinati al cimitero sono sei, il primo affidamento potrà durare circa due mesi. Nell’altro blocco, quello per le manutenzioni, opera il maggior numero di operai e, quindi, con le 40mila euro sarà possibile lavorare per non più di due settimane. Subito dopo, il Comune dovrà passare alla gara negoziata, propedeutica a quella del bando definitivo per i successivi due anni».

Provvedimenti tampone necessari per evitare di lasciare a casa, senza stipendi, 23 lavoratori manduriani. La strada sembrava in discesa, ma ieri si è materializzato un imprevisto che ha generato l’immediata protesta degli ex lsu.

«L’azienda Cascina intende far inserire, nel pacchetto dei lavoratori, un secondo coordinatore, benché nella gara d’appalto è chiaramente specificato che i 23 lavoratori debbano avere un solo coordinatore (in questi casi, un geometra). Si tratta di una unità in forza all’organico dell’azienda Cascina, che non può ora essere “scaricato” nel pacchetto dei lavoratori che le due aziende da coinvolgere attraverso l’affidamento diretto devono assorbire. La ragione è semplicissima: i soldi disponibili sono pochissimi e, chiaramente, prevedere un secondo lavoratore di quinto livello significherebbe che a noi operai resterebbero solo le briciole. Abbiamo fatto presente al Comune questo aspetto: non tollereremo la presenza di un secondo coordinatore. Se dovesse accadere, occuperemo il municipio».











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