L’Avis lancia un nuovo allarme: l’emergenza riguarda soprattutto il gruppo 0: il più diffuso, di conseguenza pure il più ricercato
D’estate le malattie non svaniscono e l’aumento del numero di incidenti stradali che si registra durante ogni estate spiega perché in questo periodo la richiesta di sangue aumenti. Eppure proprio tra giugno e settembre si assiste a un calo delle donazioni: tra il venti e il trenta per cento, documentato anche quest’anno dal Centro nazionale sangue. Non a caso l’Avis comunale ha lanciato a Taranto un nuovo allarme.
«Il mese di agosto rischia di essere il più critico», raccontava l’altro ieri sera Emilio Serlenga, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina trasfusionale dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, al rientro da Torre Colimena. Qui mercoledì è stata organizzata una raccolta straordinaria, dopo quelle coordinate a Roccaforzata (lunedì) e a Massafra (martedì).
«L’organizzazione sta tenendo - dice -, ma in questo periodo dell’anno occorre moltiplicare gli sforzi e andare incontro alle esigenze dei donatori». L’appello è rivolto a loro: vecchi e potenziali nuovi. L’emergenza riguarda soprattutto il gruppo 0: il più diffuso, di conseguenza pure il più ricercato. L’inizio delle ferie e l’ondata di calore stanno determinando un preoccupante calo delle donazioni di sangue ed emocomponenti, anche nella provincia tarantina. Se la media delle sacche raccolte durante gli altri mesi dell’anno soltanto in città è pari a 2000, a luglio ne sono state messe assieme 1500. L’organizzazione delle attività ospedaliere, per adesso, non ha risentito di questa flessione. Ma nelle chirurgie si sta comunque provvedendo a riprogrammare per settembre gli interventi differibili. D’altra parte il mese scorso «ci ha chiamato a fare gli straordinari, soprattutto nei weekend», conferma Serlenga.
A determinarli è stato l’aumento del numero degli incidenti, che in estate fa il paio con il fisiologico calo dei donatori mettendo talvolta a repentaglio la tempestività degli interventi. C’è anche un altro fattore che limita gli accessi ai centri trasfusionali durante i mesi estivi: i viaggi all’estero. In diversi casi è infatti richiesta una sospensione delle donazioni per un periodo compreso tra 28 giorni e sei mesi. La precauzione è richiesta per evitare l’eventuale trasmissione di malattie infettive come Zika (da Brasile e Sud-Est asiatico), malaria (Africa subsahariana, Asia, America Latina), febbre gialla (Stati africani o americani, se non ci si era vaccinati prima della partenza), malattia di Chagas (Messico, America Centrale e Sud America), Dengue e Chikungunya (aree endemiche) e febbre del Nilo occidentale (Canada e Usa). Ma in questo caso la restrizione esiste pure per chi s’è mosso in Italia: tra la bassa Lombardia, il Veneto e l’Emilia. Così, adesso che agosto è appena iniziato, dall’Asl giunge un appello ai donatori. Le porte dei centri trasfusionali - è possibile donare il sangue anche negli ospedali di Castellaneta e Martina Franca mentre a Manduria si sta cercando di far fronte a un’acuta carenza di personale - rimarranno aperte dal lunedì al sabato: dalle 7,30 alle 11,30. «Ma ho già chiesto a tutti i dipendenti di fare il possibile per accogliere chi volesse donare fino all’ora di pranzo», puntualizza il primario.