Paolo Piccione racconta la sua (dis)avventura di stamani: «Non ho potuto donare. E come me altri 8 donatori»
«Stamane, 7 agosto, quale inscritto da anni all’Avis di Manduria, mi recavo presso l’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria per effettuare una donazione di sangue. Sulla porta della stanza adibita a tale scopo leggevo il primo di due fogli che lapidariamente informava che il servizio emoteca è aperto solo, e ripeto solo (!), il martedì e il giovedì dalle 8 alle 10.
Sbigottito, chiedevo informazioni e venivo a sapere che da quando, il 29 luglio, è andato in pensione il dottor Stranieri Giuseppe, fino ad allora responsabile di questo servizio svolto da costui in maniera egregia per anni, la ASL di Taranto ha sostituito questa grande perdita con il nulla cosmico!
Eppure, continuando la mia piccola indagine, apprendevo che il dottor Stranieri, già un anno fa, aveva messo al corrente chi di competenza della sua intenzione di andare in pensione. Ma da allora non è accaduto niente, la direzione sanitaria provinciale non ha provveduto a individuare un sostituto.
Mentre prendevo informazioni mi imbattevo in un piccolo drappello di gente che, attonita e incazzata come me, si era vista rifiutare la possibilità di donare il sangue. Li contavo: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette e otto.
Ordunque, a ben nove donatori (dico nove donatori!), me compreso, non è stata data la possibilità di donare il sangue per una gravissima inefficienza dell’ASL di Taranto.
Continuando a scavare veniva fuori che questa misura è stata presentata come una mera esigenza estiva di carattere temporaneo adottata per insufficienza di personale. Però, ciò che si teme, secondo “le voci di corridoio”, è che questa misura non solo si protrarrà ben oltre il periodo estivo, ma potrebbe involvere nella chiusura definitiva del servizio emoteca.
Se ciò dovesse accadere, e lo verificheremo a partire da settembre, sarebbe un atto scriteriato e nefasto perché i numeri che produce questo servizio emoteca, grazie al lavoro di chi fino a qualche giorno fa se n’è occupato, sono assolutamente positivi: mi è stato riferito di 1200/1300 donazioni annue, più altre 800/900 donazioni tramite i servizi specifici di autoemoteca. Ma non solo, per esperienza diretta posso testimoniare come questa emoteca fosse frequentata anche da persone che ivi si recavano da paesi non solo limitrofi.
Ma come diavolo si fa a trascurare un servizio così importante! Dovrebbero invece potenziarlo e renderlo idoneo anche ad altro genere di donazioni, ad esempio le piastrine. Invece no! All’ospedale Giannuzzi di Manduria si può donare solo il martedì e il giovedì, dalle ore 8 alle 10! Il che, sempre in base alle mie “ricerche”, favorisce il formarsi di lunghe file di attesa per poter donare, con il conseguente disagio patito dai donatori.
Come si può fornire un servizio così scadente in un settore letteralmente “vitale” per tantissimi pazienti? Le donazioni permettono di salvare vite, ma, a quanto pare e per analogia, secondo i pezzi grossi che gestiscono il funzionamento del servizio emoteca dell’ospedale di Manduria, le vite possono essere salvate solo il martedì e il giovedì!
Dimenticavo! Volete sapere cosa c’era scritto sul secondo foglio affisso alla porta del servizio emoteca? Ve lo dico subito: il servizio emoteca resterà chiuso dal 14 al 20 agosto!
Pertanto, sempre per analogia, secondo i pezzi grossi che gestiscono il funzionamento del servizio emoteca dell’ospedale di Manduria le vite possono essere salvate solo il martedì e il giovedì, eccetto che dal 14 al 20 agosto.
E tutto ciò in spregio e a dispetto dei continui e accorati appelli a donare il sangue che, diffusi con tutti i mezzi di comunicazione (social media compresi), denunciano una drammatica carenza di questo preziosissimo salva vita!
Ora mi toccherà tornare di martedì o giovedì, sperando che appena giunto settembre i timori, non solo miei, vengano fugati da una coscienziosa, positiva e rapida risoluzione della ASL di Taranto.
Chiedo a tutti gli amici di condividere quanto riportato per rendere nota questa ennesima vergogna di cui noi cittadini siamo vittime. Grazie a tutti per l’attenzione!».
Paolo Piccione