mercoledì 27 novembre 2024


23/08/2017 08:20:12 - Manduria - Attualità

Il gran caldo degli ultimi mesi ha favorito una maturazione ancora più precoce delle preziose uve di questo vitigno

E’ tempo di vendemmia per il Primitivo di Manduria. Il gran caldo degli ultimi mesi ha favorito una maturazione ancora più precoce delle preziose uve di questo vitigno.

«In ormai il 90% circa delle aziende, la vendemmia è già in atto da quasi una settimana» afferma Salvatore Mero, dell’azienda vinicola manduriana Felline. «La pioggia dell’altro ieri sera? Non ha creato nessun tipo di danni o, più in generale, di problemi. Il vento di tramontana di ieri ha già asciugato i terreni e, pertanto, i lavori all’interno dei campi non hanno subito alcuna interruzione.

Le condizioni pedo-climatiche sono state sempre favorevoli, a partire dallo scorso inverno.

«Abbiamo avuto un inverno poco piovoso e molto freddo caratterizzato da eventi nevosi» aggiunge Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo. «Le temperature basse e la presenza di neve sul suolo e sulle piante hanno avuto un effetto sterilizzante sull’ambiente viticolo e hanno devitalizzato le fonti di inoculo che generano malattie. Nel complesso non ci sono state condizioni climatiche che hanno provocato infezioni e quelle lievi sono state controllate facilmente.

Insomma, questa annata sarà contraddistinta da un elevato grado zuccherino che darà un prodotto corposo, di struttura e dal profilo aromatico e polifenolico eccezionale, tipica espressione del Primitivo nell’area doc».

I primi responsi sulla qualità delle uve sono infatti positive.

«La qualità è buona» conferma l’imprenditore Salvatore Mero. «Anche dalla vendemmia 2017 potremo immettere sul mercato vini pregiati, di primissima fascia. Solo in qualche zona marginale la persistente siccità ha condizionato la maturazione. Ma, complessivamente, siamo estremamente soddisfatti.

Diverso, invece, è il quadro relativo alla quantità. Il clima afoso non ha consentito alle uve di svilupparsi nel rispetto delle potenzialità. Si stima un calo di quantità di reso intorno al 30%».

C’è dunque ottimismo fra i produttori per quelle che potranno essere le risposte del mercato quando il vino prodotto con le uve della vendemmia 2017 sarà imbottigliato.

Si parte dall’eccellente responso della vendemmia 2016, che ha prodotto 20 milioni di litri di Primitivo, rispetto ai 18 milioni del 2015. Un risultato che equivale a 25 milioni di bottiglie immesse non solo sul mercato italiano, ma anche su quello di molti altri Paesi: l’export rappresenta infatti il 60-70% della produzione vendibile. I principali mercati di sbocco attualmente sono Usa, Germania, Svizzera, Giappone, nord Europa e Cina.

Per il Primitivo di Manduria giungono segnali decisamente buoni anche sul fronte dei consumi. Il volume d’affari si aggira intorno agli 80milioni di euro, con un consumo interno di circa 30milioni euro ed estero di circa 50milioni euro.











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