Eppure il Comune ha finanziato un progetto di quasi 20mila euro per «garantire il potenziamento dei servizi in materia di sicurezza anche attraverso l’incentivazione del personale coinvolto, permettendo di aggredire in modo più deciso e mirato fenomeni di insicurezza e degrado sociale»
L’estate volge al termine e, anche quest’anno, si iniziano a tracciare i primi consuntivi di una stagione che sarà ricordata fra le più calde dell’ultimo secolo.
Dati positivi in quanto a presenze: forse sfruttando l’onda lunga del boom del brand Salento, Manduria e il suo territorio continuano a registrare il segno positivo in quanto ad arrivi di turisti, non solo italiani, per la felicità degli operatori delle strutture ricettive e di ristorazione. Turisti e villeggianti attratti dal mare ancora cristallino e dagli splendidi arenili.
Tutto il resto, invece, è da dimenticare: il caos consueto lungo la fascia costiera e l’anarchia più assoluta in spiaggia, con tende (se non proprio accampamenti) presenti sin dall’inizio dell’estate e ombrelloni piazzati in prima fila per tutti i tre mesi estivi, senza che nessuno intervenisse.
O, meglio, un “blitz” sarebbe stato eseguito dalla Polizia Municipale di Manduria, ma al 20 agosto, quando, ovvero, l’estate è ormai agli sgoccioli. Certo, meglio tardi che mai, ma, francamente, visto anche il progetto “E-state a Manduria in sicurezza”, varato all’inizio della stagione e costato alle casse comunali poco meno di 20mila euro, probabilmente ci si sarebbe aspettato di più in quanto a controlli.
Il portale “Io amo San Pietro in Bevagna” (oltre 12mila membri) ha registrato, sin dall’inizio di luglio, gli sfoghi di centinaia di turisti e di manduriani, che lamentavano proprio l’assenza di controlli e il caos un po’ dappertutto. Eppure questo progetto, che garantirà un surplus economico al Corpo della Polizia Municipale, prometteva, testualmente, di «garantire il potenziamento dei servizi in materia di sicurezza anche attraverso l’incentivazione del personale coinvolto, permettendo di aggredire in modo più deciso e mirato fenomeni di insicurezza e degrado sociale».
Poi c’è l’altra piaga: quella dell’alto grado di inciviltà di gran parte della gente che frequenta questo tratto di litoranea, sempre pronta a lamentarsi di tutto e di tutti, ma sempre puntuale nell’abbandonare rifiuti in ogni dove, dalla spiaggia (pulita intorno alle 7 e piena di rifiuti di ogni tipo già verso le 10), alla pinetina di San Pietro in Bevagna e gran parte delle strade della frazione di Manduria (le isole ecologiche, o pseudo tali, funzionano poco e male solo per coloro che gli evasori della tassa sulla raccolta dei rifiuti, costretti, dall’attivazione della differenziata porta a porta, a gettare ogni cosa, senza regole, in quelli spazi).
Caos anche nel pieno centro di San Pietro nelle ore serali: fruttivendoli nelle due piazzette (che attendono da anni un restyling) e decine di ambulanti (gran parte dei quali extracomunitari), che affollano la piccola via che costeggia piazza delle Perdonanze e che porta alla rotonda della località. Senza che nessuno effettui dei controlli..