Si tratta di animali che sono stati in cura presso il Centro di Recupero dell’Osservatorio Faunistico Regionale
Rondoni, grillai, gheppi, assioli e civette in libertà nelle Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale dopo essere stati in cura presso il Centro di Recupero dell’Osservatorio Faunistico Regionale.
E’ la prima liberazione di fauna selvatica nelle Riserve nell’ambito del servizio affidato dalla Provincia di Taranto per l’accoglienza, il primo soccorso, la liberazione e il trasferimento della fauna selvatica ferita o in difficoltà al Centro di Recupero dell’Osservatorio Faunistico Regionale. Liberazione organizzata dallo staff delle Riserve, in collaborazione con l’ambulatorio San Francesco.
Tanti curiosi turisti si sono ritrovati presso l’area protetta “Bosco Cuturi” per seguire la liberazione di alcuni animali precedentemente recuperati in zona e curati. Il supporto logistico è stato garantito dall’ARIF Puglia, dal Nucleo Guardie Ambientali di Avetrana e dalla Protezione Civile ERA di Manduria. Solo nel primo mese di attività, presso la struttura operativa della Masseria Marina - Casa del Parco, sono stati consegnati numerosi esemplari in difficoltà, tra cui rondoni, grillai, gheppi, assioli e civette.
«Il ritrovamento di un selvatico in difficoltà va comunicato alla polizia locale, che provvede a consegnarlo alle cure dell’ambulatorio veterinario S. Francesco, il quale, una volta accolto e schedato, presta gli interventi di primo livello e di primo soccorso che si rendono necessari per il superamento della fase critica» rende noto il direttore delle Riserve, Alessandro Mariggiò. «In seguito si instaura la terapia più opportuna e viene emessa la prognosi che può comprendere la reimmissione in natura o, in caso di necessità di riabilitazione, il trasporto presso il Centro Regionale di Bitetto».
È previsto altresì, a cura di questo Ente, il servizio di recupero sul territorio della fauna ferita o in difficoltà in particolare per le specie “delicate”, ad esempio quelle il cui contenimento, manipolazione e trasporto è di non facile esecuzione, comunicando l’urgenza al numero di telefono dedicato: 331/9768753.
Alcuni consigli utili per il recupero della fauna selvatica da parte di privati cittadini che dovessero imbattere in un esemplare in difficoltà:
1. Consegna del selvatico alla Polizia Locale, che redige un verbale del ritrovamento e provvede al suo trasporto al Centro.
2. Il contenitore ideale per il trasporto è una scatola di cartone, di poco più grande del selvatico da sistemare, munito di buchi per l’aereazione. E’ utile aggiungere carta assorbente all’interno.
3. I piccoli di rapaci notturni sono normalmente accuditi nei pressi del nido, quindi il loro ritrovamento non vuol dire che siano in difficoltà. Parimenti per i leprotti.
4. Gli uccelli con un becco molto lungo (es. aironi) sono potenzialmente pericolosi per l’uomo per possibili beccate al volto.