Imprenditori agricoli pronti a fare la propria parte, istituzioni chiamate ad un ulteriore sforzo
«Gli imprenditori agricoli fanno e sono pronti a fare ancora la propria parte e hanno riaffermato, con senso di responsabilità, la loro disponibilità a collaborare nell'ottica della prevenzione sanitaria, dell'incremento della sicurezza e del contrasto del lavoro nero, ma anche le istituzioni sono chiamate ad un ulteriore sforzo».
Il direttore dell'Area Due Mari Taranto e Brindisi CIA-Agricoltori Italiani, Vito Rubino, sollecita un impegno aggiuntivo a supporto delle aziende e interventi normativi in grado di rendere più trasparenti ed efficaci le procedure riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro.
«Se da un lato le aziende, insieme alle organizzazioni che da anni lavorano con gli enti preposti in progetti di formazione e informazione, si impegnano ad assolvere agli obblighi e agli adempimenti in materia di sicurezza - continua il direttore Vito Rubino - dall'altro, le istituzioni sono chiamate a snellire le procedure, a semplificare la burocrazia che continua ad imbrigliare il settore e a sostenere i comparti in questi momenti di difficoltà. Le imprese, seppure vessate dallo stato di crisi determinato da calamità, siccità, prezzi da fame dei prodotti agricoli, hanno sempre assicurato la piena collaborazione».
Anche alla luce del decesso di una bracciante agricola nei campi di Ginosa, nel corso della riunione della cabina di regia per la sicurezza nelle campagne, convocata dal Prefetto di Taranto Donato Cafagna, è emersa la volontà di migliorare la qualità dei controlli sanitari sui lavoratori. In questo quadro è fondamentale il ruolo sul territorio dell'Ente Bilaterale Agricolo che rappresenta le Associazioni di categoria e le Organizzazioni Sindacali e, come convenuto, opererà in un più stretto raccordo con l'Asl.
«Auspichiamo un maggiore coinvolgimento dei medici di base che conoscono la storia clinica dei propri assistiti - prosegue il direttore Vito Rubino - I datori di lavoro agricolo operano in campo con i propri lavoratori e sono i primi ad avere a cuore la sicurezza sanitaria. E non ci sottrarremo certo a controlli più stringenti ma, al contrario, chiediamo che siano sempre più accurati».
CIA Puglia, è pronta a stimolare e incoraggiare eventuali interventi normativi. I nuovi contratti agricoli, peraltro, sono stati redatti e sottoscritti, grazie al lavoro svolto da CIA sui territori provinciali, con il precipuo obiettivo di arginare il caporalato e secondo standard a cui tendono anche gli altri comparti.
«Da sempre, è interesse dell'imprenditoria sana, che opera nella legalità, isolare le zone grigie e chi non rispetta le regole - aggiunge il vicepresidente vicario Cia Taranto Raffaele Ignazzi - Non siamo disposti a finire nel tritacarne mediatico o nei processi di piazza, prima ancora che a pronunciarsi sia la magistratura e che vengano accertate eventuali responsabilità. Siamo scossi, come tutta l'opinione pubblica, e riteniamo doveroso, a prescindere dalle cause dell'ultimo decesso, in agricoltura come negli altri settori, attivare e implementare le campagne di informazione, sensibilizzazione e prevenzione. Continueremo a collaborare con le forze dell'ordine e gli organi di vigilanza impegnati nell'azione di repressione delle condotte illegali - conclude il vicepresidente vicario CIA Taranto Ignazzi - a tutela dell'agricoltura di qualità che è sinonimo anche di etica».