L’estate 2017 ha portato un incremento (attorno al 20%) sia nel ricettivo che nella ristorazione
La Puglia incoronata ‘regina del Sud’nella classifica nazionale della reputazione turistica on line regionale.
I risultati del report dell’indagine dell’istituto Demoskopica, presentati qualche giorno fa dall’assessore regionale al Turismo, Loreadana Capone, confermano il trend in salita della Puglia, che si posiziona al 6° posto a livello nazionale, dopo Lombardia, Veneto, Trentino, Marche, Emilia Romagna. Insomma, la destinazione Puglia piace e guadagna posizioni nel gradimento dei viaggiatori virtuali che però esprimono un basso indice di gradimento per le strutture ricettive.
Una crescita che questa estate ha premiato soprattutto il turismo balneare (+23% dati Mibact), come conferma anche il campione di operatori della provincia di Taranto, ‘sentiti’ dai presidenti delle categorie del turismo di Confcommercio. Nelle prossime settimane sarà disponibile il risultato del sondaggio Confcommercio, avviato tra le imprese associate del ricettivo, della ristorazione e della balneazione.
In generale l’estate 2017 ha portato un incremento (attorno al 20%) sia nel ricettivo che nella ristorazione, come è emerso dal tavolo dei presidenti provinciali delle categorie del turismo di Confcommercio; una crescita che ha premiato soprattutto quelle imprese che hanno puntato sulla qualità e su una proposta di livello. Per ora una sensazione confermata dalle prime dichiarazioni raccolte nel giro di contatti, ove è emerso che il segmento in crescita è proprio quello della clientela più esigente che chiede prodotti e servizi di qualità e che per questo è disposta a spendere.
La qualità nel ricettivo, nella ristorazione e nei servizi in genere (da quelli di accoglienza a quelli della balneazione), del tempo libero e intrattenimento è il tema su cui incentrare l’attenzione, soprattutto ora che i clienti – hanno evidenziato i responsabili di categoria - attraverso i social svolgono un ruolo attivo nella costruzione della immagine di una impresa. Qualità che significa accoglienza, innovazione e investimenti, formazione degli operatori, ma anche lotta all’abusivismo, un fenomeno che purtroppo incide sull’immagine dell’offerta turistica e che svolge un ruolo non secondario soprattutto nel settore ricettivo extra alberghiero a Taranto come in tutta la Puglia. Un’offerta ricettiva, spesso esercitata a livello familiare, che rappresenta un arrotondamento del bilancio familiare e viene svolta in modo spontaneo al di fuori dei requisiti di professionalità, qualità, servizio che vengono al contrario richiesti alle strutture alberghiere ed extralberghiere imprenditoriali. Una offerta ricettiva che in molti casi è del tutto abusiva e che viene svolta al di fuori di ogni controllo, così come purtroppo accade da qualche tempo nell’ambito della ristorazione -con il fenomeno dell’home restaurant- , e delle feste a pagamento nelle ville e masserie. Una modalità che contribuisce ad abbassare il livello dell’accoglienza e in generale della offerta di servizi turistici.
D’altra parte se si tollera che le abitazioni private possano essere utilizzate in modo abusivo per fare business, perché scandalizzarsi se pseudo imprenditori usano la strada per improvvisare attività di street food e bar? La lotta all’abusivismo è una affermazione dei valori della legalità, ma anche una guerra alla non qualità, alla improvvisazione, alla non professionalità, e non è questo il turismo che si vuole far crescere nella provincia di Taranto. Un appello dunque alle istituzioni perché non sia vanificato il percorso di crescita che vede protagoniste le imprese che in questi anni hanno investito danaro ed energie.