Ecco la nota della Cna
«Considerata l’importanza della tematica e la dovuta attenzione che meritano gli svariati interessi, tutti meritevoli di tutela, chiediamo la convocazione di una conferenza di servizi sul tema, che possa prendere in considerazione ed adeguatamente contemperare le diverse istanze».
Anche se la stagione estiva tende ormai a lasciare spazio al più fresco autunno, a Manduria si continua a discutere sulla vicenda dei dehors e sui provvedimenti adottati: prima l’ordinanza di smontarli e poi la sanzione dei cinque giorni di chiusura) per tre bar del centro, i quali avevano montato i rispettivi dehors prima di ottenere tutte le autorizzazioni e, in particolare, quella della Soprintendenza.
Per tanti si tratta di sanzioni abnormi, in quanto, in primis, si tratta pur sempre di un servizio che si offre all’utenza, per il quale, peraltro, uno dei tre bar aveva anche già pagato l’occupazione del suolo pubblico. C’è chi, altresì, fa notare come lungo le arterie principali della città vi siano decine di ambulanti totalmente abusivi e nessuno muove un dito.
L’indice viene puntato all’indirizzo del Comune che, a dir la verità, in questa storia di colpe ne ha poche, considerato che la procedura sanzionatoria è stata avviata dalla Soprintendenza. Ma qualcosa, però, bisogna cambiare, per far si che, la prossima estate, non si ripresentino situazioni simili. Parte proprio da questa convinzione la richiesta della Cna Turismo e Commercio di Manduria, che auspica la convocazione di una conferenza di servizi.
«Un regolamento comunale deve essere condiviso sin dal principio con gli attori fondamentali del territorio, ovvero le associazioni di categoria, che conoscono le problematiche del settore perchè quotidianamente a stretto contatto con i problemi delle imprese e con la ricerca della soluzione ottimale per essi, ma sempre nel rispetto della normativa vigente» sostiene la Cna in una nota. «Solo così si può garantire l’auspicabile e tangibile concreta concorrenza leale.
Qualora la normativa lo consenta, bisogna verificare la possibilità di modificare i tempi di attesa degli imprenditori per il rilascio di autorizzazioni e permessi, rendendoli più celeri. Per cui si auspica, per il bene comune, che il regolamento, se da modificare, contemperi le sacrosante e lodevoli esigenze di fare impresa degli imprenditori locali con uno sviluppo sostenibile e con le esigenze della cittadinanza tutta. Dovrà essere uno strumento fondamentale per rendere più armoniosa e funzionale la fruizione e la vivibilità della città anche in chiave turistica. Dovrà, inoltre, servire come mezzo per la crescita professionale dell’intero comparto, che spesso è costretto a districarsi tra permessi vari, sanzioni e in alcuni casi provvedimenti di sgombero.
Chiediamo pertanto» conclude la CNA, «la convocazione di una conferenza di servizi per affrontare questa tematica».