Ecco la nota del consigliere regionale di Alternativa Popolare
“Ringrazio l’avv. Gianluigi De Donno, ex vicesindaco di Manduria, per l’inserimento nella ‘black list’ dei responsabili del fallimento della politica locale in merito al progetto del depuratore consortile senza condotta sottomarina e scarico a mare, lista stilata dal presidente dell’Associazione Forense Massapica, il suo collega Antonio Casto e per lui incompleta. Ammetto di aver creduto in una battaglia sacrosanta e di essermi fatto interprete e portavoce delle esigenze di una comunità intera, di aver portato, alla prima esperienza, il nuovo governo regionale, non solo ad affrontare una vicenda che la precedente Amministrazione regionale aveva archiviato, ma anche ad aver contribuito in maniera determinante (grazie all’apertura e all’attenzione mostrata dal presidente Emiliano) all’accoglimento delle tesi e argomentazioni a sostegno della fattibilità di un progetto alternativo, rispetto a quello iniziale che prevedeva la condotta sottomarina e lo scarico a mare, di riuso integrale delle acque depurate ai sensi del D.Lgs. 185/2003 i cui valori limite dei parametri chimici e batteriologici sono equiparabili alle acque potabili. Ebbene sì, sono responsabile di aver organizzato una attività di confronto continuo tra Regione ed i Comuni interessati, attività che ha prodotto un documento firmato con ben tre possibili opzioni localizzative del sistema depurativo.
Nel merito di quanto espresso dall’avv. De Donno, si evidenzia che la condotta di conferimento dei reflui dal vecchio depuratore, situato in prossimità del centro urbano, al nuovo depuratore, previsto in località Urmo Belsito, nulla ha a che vedere con la condotta sottomarina deputata agli scarichi emergenziali.
Il progetto depositato è relativo alla realizzazione del solo depuratore e delle prementi di conferimento e condotta di scarico; con la modifica del Piano Tutela delle Acque adottata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 1150 dell’undici luglio 2017, si è modificato il recapito finale e le relative modalità di scarico. Attualmente si è quindi in attesa di ricevere il Progetto definitivo di “variante” che prevederà, appunto, l’eliminazione della condotta sottomarina e la realizzazione dei sistemi plurimi di raccolta, riuso e distribuzione dei reflui depurarti. Seguirà specifico provvedimento autorizzativo di VIA e di approvazione della variante, e, solo allora, i documenti in questione potranno essere rettificati nell'oggetto ed in ogni parte tecnologico-costruttiva.
L’avv. Gianluigi De Donno, probabilmente, non ha tutti gli elementi di conoscenza delle procedure amministrative in essere e delle modalità di attuazione di questo specifico intervento che si caratterizza quale progetto innovativo e tecnicamente “complesso” e quindi, sono certo, si autoassolverà per quanto fatto e soprattutto per quanto non fatto nell’esercizio del proprio mandato. Ma forse i cittadini non saranno così indulgenti, se adeguatamente informati e partecipi.
Sono fermamente convinto, infine, di voler continuare a perseguire con fiducia, entusiasmo, passione il percorso intrapreso che veda finalmente un depuratore efficiente che possa portare benefici al territorio e completare il segmento infrastrutturale di acqua e fogna a Manduria e soprattutto nelle marine.
Questo significa per me svolgere il mandato politico conferitomi, sempre nell’interesse pubblico e a servizio delle comunità. Mi rendo conto, invece, che la campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione comunale è di fatto già iniziata e sembra essere stata impostata sulla corsa a liberarsi del ricordo di quanto non si è riusciti a concludere, con evidenti responsabilità politiche».