mercoledì 27 novembre 2024


30/09/2017 12:37:42 - Manduria - Attualità

Poi, a Roma, il terzo posto nella finale nazionale del concorso “Trend Vision Award”

In Cambogia, insieme all’Unicef, per insegnare ai ragazzi del posto l’arte di acconciare i capelli.

Luca Fontana, giovanissimo parrucchiere manduriano (ha appena 22 anni), non ha esitato un attimo. Ha colto al volo questa opportunità per instaurare un ponte di solidarietà con i ragazzi orfani o che hanno entrambi i genitori in carcere di Phnom Penh, la capitale della Cambogia. Ragazzi accolti nella struttura “Mith Samlanh”, cui si cerca di insegnare un mestiere con l’obiettivo di toglierli dalla strada e dalla miseria e, in tal modo, per dare loro una possibilità di costruirsi un futuro dignitoso.

«Ho appreso di questo progetto nel corso di uno show nazionale di un’azienda di prodotti per capelli» racconta Luca Fontana al ritorno dalla sua esperienza in Cambogia. «Tre anni fa questo progetto si era tenuto in Brasile. Per il 2017, grazie anche al sostegno e alla guida di Unicef, si è pensato ad un Paese ancora più povero, che risente della miseria generata dalla sanguinosa guerra civile degli anni ’70. Ho fornito la mia adesione, sperando di essere selezionato».

Sono stati necessari due colloqui per scremare il numero di acconciatori volenterosi di trasmettere i trucchi della propria arte ai ragazzi cambogiani.

«Ho rappresentato l’Italia, insieme ai colleghi di altri Paesi del mondo» ci dice ancora Luca, oggi ambasciatore italiano dell’Unicef e di Wella. «All’arrivo mi ha molto impressionato la povertà della gente, benché sono quasi sempre stato nella capitale della Cambogia, l’alto tasso di criminalità e la carenza di servizi igienici-sanitari».

La mission di Luca Fontana e degli altri parrucchieri era ben precisa: insegnare ai ragazzi della struttura “Mith Samlanh” l’arte di tagliare e acconciare i capelli.

«Questa struttura ospita diverse decine di ragazzi. Buona parte di loro sono orfani. Gli altri, invece, hanno entrambi i genitori in carcere. Per loro il destino, insomma, sarebbe stato segnato se non ci fosse chi si occupa di loro. C’è chi impara a lavorare i tessuti; altri a riparare le auto, altri a lavorare il ferro e altri a fare il parrucchiere.

Ognuno di noi ha effettuato due dimostrazioni. Io mi sono occupato di taglio e asciugatura».

Due settimane sono state sufficienti a questi ragazzi per avviarsi alla professione.

«Prima di ripartire, vi è stata la “Celebration Day”, ovvero una sorta di saggio di questi ragazzi, che hanno lavorato, molto bene, sulle persone e non più sui manichini. Ci hanno detto che il 90% di loro troverà lavoro».

Al ritorno, a Roma, Luca Fontana ha partecipato alla finale del “Trend Vision Award”, una competizione nazionale per parrucchieri. Dopo aver superato due selezioni, Luca si è classificato al terzo posto finale. Alla sua modella, come si può vedere dalla foto in basso, ha trasformato i suoi capelli con la forma di una medusa.

Un’altra bella soddisfazione e un altro positivo riscontro delle sue qualità professionali, che si sommano alla sua predisposizione alla solidarietà.

 

 

 

 

 

 

 











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