mercoledì 27 novembre 2024


19/10/2017 08:48:00 - Manduria - Attualità

Il cancelliere designato da Avetrana non è più disponibile al doppio impegno

 

Il cancelliere designato dal Comune di Avetrana non ci sta più ad essere utilizzato part time negli Uffici del Giudice di Pace di Manduria e per il resto del tempo nell’Ufficio Tecnico del proprio Comune. Ha già comunicato ufficialmente questa sua decisione e, quindi, tocca ora Avetrana trovare una soluzione alternativa.

«Oggi affronteremo la questione in una riunione già convocata» afferma il vice sindaco Alessandro Scarciglia. «Ci accomoderemo tutti attorno al tavolo con la volontà di trovare una soluzione. Quale? Nel dicembre scorso sondammo la disponibilità degli altri dipendenti comunali a essere impiegati nell’Ufficio del Giudice di Pace. Non ci arrivò alcuna adesione. Speriamo, pertanto, di addivenire alla soluzione insieme a Giuseppe Crisostomo».

«La questione della gestione del Giudice di Pace di Manduria rischia di diventare un tormentone: ognuno dei quattro Comuni facenti parte del Consorzio si assuma la sua responsabilità» scrive, in una nota, l’Associazione Forense Messapica. «Stavolta ai dis-onori della cronaca balza il Comune di Avetrana, che da un anno a questa parte non ha ancora risolto la problematica inerente il suo dipendente, Giuseppe Crisostomo. Invero, negli ultimi giorni del 2016 il sindaco Minò richiamava improvvisamente il dipendente presso l’Ufficio Tecnico, rendendo inevitabile il ricorso al TAR su iniziativa della nostra associazione. Solo grazie a questa iniziativa giudiziaria di AFM, Minò concedeva il distacco per dodici ore di Crisostomo presso l’Ufficio Giudiziario».

A distanza di pochi mesi, dunque, il problema si ripropone.

«Nei giorni scorsi la lettera ultimatum inviata da Giuseppe Crisostomo ha riaperto una ferita mai chiusa: questa lunga diatriba è inaccettabile perchè connota il servizio giustizia del territorio di un’aurea di precarietà costante. In breve, si rischia di perdere l’Ufficio.

A.F.M., anticipando i tempi, già il 4 ottobre scorso ha inviato una nota al Commissario di Manduria Garufi esponendo le criticità e invitando l’ente capofila a adottare, nell’ambito del Consorzio, ogni iniziativa utile a portare stabilità al Giudice di Pace».

Il sodalizio dei legali messapici, nella nota a firma del presidente Antonio Casto e del vice-presidente Giuseppe Piccione, ha chiesto un incontro al commissario stesso, in un’ottica di massima collaborazione, al fine di esporre compiutamente le problematiche urgenti emerse nella gestione consorziale dell’Ufficio».











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