Il comunicato dell’associazione “Centopercentoanimalisti”
«Orrore nelle campagne di Manduria dove la femmina di daino che si aggirava nella zona è stata uccisa e macellata. “Bambi”, così come era stata battezzata dagli animalisti che hanno cercato invano di catturarla per metterla in salvo e proteggerla dai bracconieri, è stata finita con un colpo di fucile alla testa sparato a bruciapelo da uno di quattro cacciatori manduriani, due dei quali sono stati già individuati e denunciati. Uno di loro avrebbe già confessato.
Nel frigo della sua casa gli agenti di Polizia del Commissariato di Manduria hanno trovato 8 chilogrammi e mezzo di carne fresca attribuita all’animale. L’uomo in un primo momento aveva dichiarato che si trattasse di carne di maiale, circostanza poi smentita dal veterinario a cui gli investigatori avevano sottoposto il reperto.
Gli agenti di Polizia sono alla ricerca degli altri due complici e stanno valutando la posizione dei proprietari di un casolare dell’uliveto dove sarebbe avvenuta l’uccisione dell’animale protetto. Nei loro confronti potrebbe scattare la denuncia per favoreggiamento. I cacciatori invece potrebbero rispondere del reato di crudeltà, lesione e conseguente morte di specie protetta punito con la reclusione sino a due anni e una multa che può raggiungere i 45 mila euro.
A quanto pare per avvicinare “Bambi”, che si era allontanata da un agriturismo in cui era ospitata con altri daini, i quattro cacciatori avrebbero usato come esca del melograno, frutto di cui i daini vanno ghiotti».
Centopercentoanimalisti