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21/10/2017 10:23:21 - Manduria - Attualità

A Manduria in consumo del suolo è avvenuto per il 35,6% nella lingua di superficie compresa fra zero e 300 metri quadrati dalla costa

 

La città di Manduria ha consumato l’11% del proprio suolo, una percentuale più alta della media regionale (8,3%) e anche della media provinciale (9,6%). Ancora più allarmante il dato del consumo di suolo pro capite: a Manduria è di 622 metri quadrati per abitante; la media provinciale è di 234 metri quadrati per abitante, mentre quella regionale è di 395 metri quadrati.

Analizzando ulteriormente il dato del consumo del suolo, si evince che per Manduria questo avviene per il 35,6% nella lingua di superficie compresa fra zero e 300 metri quadrati dalla costa. Più di un terzo del consumo del suolo, quindi, è concentrato lungo le marine, che hanno subìto, in particolare negli anni ’70, una enorme ondata di cementificazione selvaggia. Il dato medio regionale di consumo di suolo in questa fascia è del 29%, quindi inferiore rispetto a quello della città messapica.

A livello provinciale, invece, Taranto, con il 9.6% di consumo di suolo, è al quarto posto in Puglia (più virtuose della città dei “due mari” sono Foggia con il 4,2% e la Bat con il 7,3%). Nella provincia di Taranto sono stati consumati 234 chilometri quadrati di suolo, con una media pro capite di 399 metri quadrati.

In Puglia si consumano ogni anno 414 ettari di territorio, ovvero un metro quadrato ogni 5 secondi.

Ma ci sono anche dei comuni virtuosi, che nell’anno di riferimento hanno registrato il consumo zero (o molto prossimo allo zero). Sono 248 in Italia e 45 in Puglia. Fra questi 45, tre centri della provincia di Taranto: Torricella, Statte e Montemesola.

I dati sono stati comunicati nel corso di un convegno che, promosso dal circolo Legambiente di Manduria, è stato ospitato, l’altro ieri, dall’auditorium del liceo scientifico. Dopo i saluti della dirigente scolastica Maria Maddalena Di Maglie e l’introduzione del docente Pietro Blu Giandonato, sono intervenuti il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, e il primo tecnologo dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nonchè responsabile scientifico dei rapporti sul consumo di suolo, Michele Munafò.

Vito Bruno si è soffermato sul ruolo di Arpa alla luce della legge 132 del 28 giugno scorso, che istituisce il sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente. Michele Munafò ha invece presentato il rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi eco sistemici” relativo al 2017. Entrambi hanno rimarcato i guasti e i danni che un consumo così veloce del suolo provoca all’intero sistema, fornendo il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, che continuano a causare la perdita di una risorsa fondamentale, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici.

Il convegno è stato poi concluso dalle riflessioni di Fulvio Perrone, portavoce del circolo manduriano di Legambiente.











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