Si chiederà al cancelliere part time designato dal Comune di Avetrana di pazientare per qualche altro mese?
Il cancelliere distaccato per dodici ore alla settimana dal Comune di Avetrana presso gli Uffici del Giudice di Pace di Manduria non vorrebbe più tornare nell’organico dell’ente di provenienza, ma quest’ultimo non può permettersi un ulteriore “buco” al proprio organico.
Per gli Uffici del Giudice di Pace di Manduria non c’è .. pace. Dopo il travagliato iter per la ricerca della nuova sede, che a Manduria ha creato discussioni e aspre divisioni, ora si ripone il problema dell’organico. Quando fu dato vita al consorzio di gestione, i Comuni di Manduria, Sava, Maruggio e Avetrana si impegnarono a fornire un dipendente a testa. I primi tre Comuni, anche se con non poche difficoltà per le ripercussioni nei rispettivi organici (quegli degli enti pubblici sono estremamente carenti), lo hanno designato sin dal primo momento e non lo hanno più richiamato. Per Avetrana, invece, sono sorti, da quasi un anno, non pochi problemi: il proprio dipendente fu richiamato nel dicembre del 2016, ma poi il Comune, di fronte all’annuncio di impugnare il relativo atto da parte dell’Associazione Forense Messapica, fece un passo indietro e si trovò una soluzione con un impiego part time (12 ore all’Ufficio del Giudice di Pace e il resto presso il Comune di Avetrana).
Una decina di giorni fa, però, il dipendente ha scritto ai due enti, sostenendo di essere stanco di fare la spola fra Manduria e Avetrana a giorni alterni. Pare che vorrebbe restare, a tempo pieno, nell’Ufficio del Giudice di Pace.
La “patata bollente” ritorna, dunque, nelle mani del sindaco di Avetrana, che, in questo momento, non può rinunciare completamente al proprio dipendente: si creerebbero dei disagi per l’utenza della propria comunità poiché, di riflesso, i tempi per l’istruttoria e l’evasione delle pratiche dell’Ufficio Tecnico si dilaterebbero.
In settimana si dovrà necessariamente trovare la soluzione, partendo dal dato di fatto che Avetrana non avrebbe, ora, la possibilità di sostituire quello attualmente distaccato al presidio giudiziario. E’ probabile, a questo punto, che il sindaco Minò possa vedersi costretto a chiedere al dipendente in questione di “pazientare” sino ai primi mesi del prossimo anno, quando, ovvero, con il nuovo esercizio finanziario avrebbe l’opportunità di procedere ad altre assunzioni a tempo determinato. Solo allora potrebbe concedere il distacco a tempo pieno al dipendente in questione, risolvendo definitivamente i problemi dell’Ufficio del Giudice di Pace. Ma il dipendente accoglierebbe questa eventuale proposta?