martedì 26 novembre 2024


14/12/2009 15:55:05 - Provincia di Taranto - Attualità

 

Le richieste della Cia Puglia al governo nazionale e regionale, e le dichiarazioni di Barile
 
 
 
  • il ripristino del Fondo di Solidarietà Nazionale, facendone una misura permanente, con una dotazione sufficiente a coprire anche le annate 2008 e 2009;
  • la proroga delle agevolazioni contributive per zone montane e svantaggiate;
  • l'accesso al credito a tassi agevolati con garanzia pubblica;
  • la sospensione delle procedure di riscossione dei crediti maturati dagli istituti di credito nei confronti delle imprese agricole e la rateizzazione delle passività;
  • il ripristino del finanziamento dei contratti di filiera mediante le risorse a tal proposito accantonate nel Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS);
  • l'erogazione dell'aiuto di Stato fino a 15mila euro per azienda, così come accordato dalla Commissione europea;
  • sgravi e incentivi tributari e contributivi per la riduzione dei costi produttivi ed amministrativi.
  • eliminazione dell’accise e riduzione dell’Iva sul carburante agricolo;
  • riduzione dell’Iva sull’uva da vino dal 10 al 4%;
  • la chiusura dei corridoi verdi che consentono l’importazione fraudolenta dell’ortofrutta”;
  • istituzione immediata della cabina di regia dei controlli con Nas, Repressioni frodi, Osservatorio fitopatologico, Sanità marittima, Dogane, Guardia di Finanza e  le organizzazioni professionali agricole contro l’economia dell’inganno.
 
Le dichiarazioni del presidente regionale della Cia Puglia, Barile.
 
«Gli agricoltori pugliesi ritornano a Roma per sostenere con più forza quelle richieste e per denunciare una crisi dell’agricoltura che ha assunto proporzioni drammatiche senza precedenti.
Martedì prossimo 15 dicembre a Roma la Cia terrà un una manifestazione in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati dove si sta per approvare la legge finanziaria per il 2010, e in via XX Settembre, sotto i ministeri delle Politiche Agricole e dell’Economia. Nella capitale ci saranno tantissimi agricoltori pugliesi.
In questi giorni in tutta la Puglia si svolgeranno numerose manifestazioni di protesta.
La mobilitazione promossa dalla Cia Puglia nelle settimane scorse ha determinato alcune timide e parziali risposte da parte del Governo, insufficienti a sostenere le imprese in questo particolare momento.
Come se non bastasse, nella Legge Finanziaria 2010, così come sta denunciando la nostra Associazione Nazionale Pensionati, si sta per cancellare ai danni dei pensionati dell’agricoltura un diritto costituzionalmente garantito: il diritto, a ricevere una pensione calcolata sulla base dell’ultima retribuzione percepita. Questa situazione ci ha spinto a proseguire ed intensificare le iniziative sindacali sul territorio.
Le iniziative sino ad oggi tenute hanno provocato una “rivisitazione” della legge finanziaria per il 2010 su alcune azioni quali: il finanziamento del fondo di solidarietà e la proroga fino al 30 giugno 2010 della fiscalizzazione degli oneri previdenziali per le aree interne e svantaggiate del sud.
Tutto ciò sicuramente non basta.
Le misure previste sono inadeguate e sono stati ignorati importanti capitoli per la nostra agricoltura. Servono misure straordinarie per fronteggiare la grave crisi di mercato e scelte di politica agraria ed economica capaci di valorizzare la produzione agricola e il settore agroalimentare.
Il ministro Zaia fa il gioco delle tre carte: non spiega che il Fondo di solidarietà è finanziato in buona parte dagli stessi agricoltori. Le risorse previste, infatti, per oltre la metà sono prelevate dalle “tasche” degli stessi agricoltori attraverso l’articolo 68 della Pac e la Ocm vitivinicola. Si tratta, in buona sostanza di misure di corto respiro che non garantiscono il futuro delle imprese agricole né, tanto meno, il rilancio complessivo del settore.
Per questa ragione la Cia ha chiesto al presidente Berlusconi la convocazione urgente del Tavolo Agroalimentare e la dichiarazione dello stato di crisi di settore.
La situazione è davvero drammatica. Si stima che oltre 30 mila imprese agricole saranno costrette a chiudere i battenti quest’anno a livello nazionale. I costi in crescente aumento e i prezzi in caduta libera stanno condizionando pesantemente le aziende agricole. I redditi continuano a scendere e per quest’anno si annuncia un calo evidente della produzione lorda vendibile e del valore aggiunto agricolo. Uno scenario preoccupante per ogni settore. Da quello olivicolo, con prezzi in decisa flessione, a quello cerealicolo, che vede un crollo verticale dei prezzi del grano duro e con addirittura la riduzione dei dazi deciso sotto la pressione lobbistica dei mugnai e pastai.
Sollecitiamo, ancora una volta, il Presidente Vendola a istituire immediatamente la cabina di regia dei controlli con Nas, Repressioni frodi, Osservatorio fitopatologico, Sanità marittima, Dogane, Guardia di Finanza e  le organizzazioni professionali agricole contro l’economia dell’inganno. Non tolleriamo più altri ritardi”.










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