«Mettiamo le ali anche alla nostra economia»
Un “sì” convinto ai voli civili dall’aeroporto di Grottaglie. A pronunciarlo è Lucia Cavallo, vicepresidente di Confagricoltura Taranto, entrando nel dibattito sul futuro dello scalo aeroportuale che in questi giorni sta vivendo una stagione nuova.
La delibera d’indirizzo con la quale la Regione Puglia ha, sostanzialmente, riaperto la partita dei voli civili da Grottaglie, è una scelta che incontra il favore del mondo produttivo: «Avviare una verifica seria – commenta Lucia Cavallo – sulle potenzialità di sviluppo del traffico civile è cosa doverosa. Nello stesso tempo dev’essere chiaro che l'aeroporto di Grottaglie non deve più assecondare una datata opzione industriale che appare, sempre più, lontana dalle vocazioni reali del territorio. La provincia di Taranto è oramai ben altro rispetto al sistema industriale e merita di uscire dal paradosso di un aeroporto che collega Grottaglie agli Stati Uniti per trasportare gli avveniristici Boeing, ma non può far arrivare o decollare turisti, merci e affari».
Il confronto istituzionale, però, non può più prescindere dalla collaborazione dei portatori d’interessi, semplici cittadini e organizzazioni di varia natura: «L’agricoltura tarantina – rimarca la vicepresidente Cavallo – vuol essere parte attiva di questo processo, perché sta crescendo, nonostante tante difficoltà, nella direzione dei mercati nazionali e stranieri e delle produzioni d’eccellenza, su tutte uva da tavola, vino e olio. Aprire ai voli civili deve perciò significare liberare le potenzialità di questo territorio, innescare attorno all’aeroporto e all’indotto un circuito virtuoso legato alle diverse produzioni e vocazioni locali, evitando però che lo scalo resti solo “industriale”, anzi mai l’attuale situazione dovrebbe prevalere sulle potenzialità dei voli civili. Insomma – conclude Cavallo - bisogna mettere le ali anche all’economia e un aeroporto, se ben utilizzato, può attivare un effetto moltiplicatore che il settore agroalimentare è pronto ad intercettare».