L’interessante convegno organizzato da Zen Club
L’antica arte marziale del Tai Chi e le sue virtù terapeutiche, sperimentate, con successo, anche con ammalati di cancro.
Dell’esperienza condotta a Manduria presso la palestra Zen Club, che ha coinvolto diversi pazienti oncologici e le unità mediche e infermieristiche del servizio di Oncologia, si è parlato in un interessante convegno, nel corso del quale si è discusso anche dei benefici apportati dalle antiche tradizioni orientali.
“L’Occidente incontra l’Oriente”: questo il tema dell’incontro, aperto dall’introduzione di Pamila Carone, figlia di Giuseppe, fondatore dello Zen Club. Ha poi preso la parola la biologa nutrizionista Giulia Merico, la quale, ricordando come in alcune aree del Giappone (in particolare nella città di Okinawa) l’età media dei residenti è molto alta, ha dispensato alcuni consigli inerenti la sana alimentazione, fondamentale per evitare tante malattie.
A seguire, Cosimo Brunetti, dirigente del servizio di Oncologia del “Giannuzzi”, ed Elena De Santis, operatrice infermieristica dello stesso servizio e presidente dell’associazione “Emma Bandelli”, hanno riferito della positiva esperienza maturata insieme ad un gruppo di pazienti oncologici, i quali, guidati dal maestro Giuseppe Carone, hanno seguito un corso di Tai Chi.
Ogni malattia, secondo la medicina cinese, è semplicemente il risultato di uno squilibrio energetico, dovuto a un difetto di assimilazione o produzione del Qi (l’energia). Esso viene prodotto per mezzo dei nostri organi e assimilato, circolando attraverso quelli che in medicina cinese vengono chiamati meridiani. Il Qi può essere modificato anche attraverso i cibi che assumiamo o dall’aria che respiriamo, tenendo presente che ognuno di noi ha un Qi “naturale”(il Jing), quello che ci viene “regalato” dai nostri genitori al momento del concepimento. E’ stato sperimentato con successo che il Tai Chi consente il rilassamento: è un’attività fisica di cui beneficiano i sistemi cardio-respiratorio e muscolo-scheletrico e che ha consentito un miglioramento nella qualità della vita e nell’autostima nettamente superiore al gruppo dei pazienti oncologici, che aveva ricevuto solo un supporto psicologico.
Nel convegno, oltre al maestro Giuseppe Carone, sono poi intervenuti anche Fabio Pennacchiotti, dirigente medico presso il servizio di Nefrologia del “Giannuzzi” (che ha parlato della relazione che esiste tra il Taiji e la malattie del sistema nervoso centrale) e l’avv. Mariella Fanuli, mediatrice familiare (che si è soffermata sul bullismo).