Sabato prossimo è prevista, alle 17, una solenne celebrazione eucaristica nell’antichissima chiesa dell’Immacolata
Ritorna la festa in onore di San Carlo Borromeo, compatrono, “quasi dimenticato”, di Manduria.
Sabato prossimo è prevista, alle 17, una solenne celebrazione eucaristica nell’antichissima chiesa dell’Immacolata, in cui è venerata la statua lignea del santo. La messa, preceduta dal Rosario, sarà celebrata da mons. Franco Dinoi, padre spirituale della confraternita dell’Immacolata.
Il cardinale Carlo Borromeo fu, nel XVI secolo e sia pure per pochissimi anni, il feudatario del marchesato di Oria, del quale faceva parte, oltre a Francavilla e Oria, anche Casalnuovo (questa la denominazione, in quel periodo, di Manduria).
«Dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1610, la grande fama di santità della quale godeva indusse il clero e il popolo della diocesi di Oria a proclamarlo, insieme a San Barsanofio, patrono dell’intera diocesi» ha scritto nel suo libro “Manduria, note di storia, tradizioni, cronaca cittadina e curiosità”, lo storico Elio Dimitri. «Anche Casalnuovo nel 1630, sulla scia di tale fervore devozionale per uno dei più grandi personaggi della Chiesa cattolica del tempo, elesse San Carlo a suo comprotettore».
Già nella seconda metà del ‘700, però, si iniziano a trovare i primi segni della tra scurezza della comunità dei fedeli verso il santo: in una visita pastorale del 1751 si faceva notare come l’altare di San Carlo nella chiesa collegiata, realizzato in legno intagliato, era molto rovinato e roso dal tarlo.
Lo stesso storico Elio Dimitri auspicava, nel suo saggio, che la città di Manduria potesse ricordarsi del suo compatrono. Appello raccolto quest’anno dalla confraternita dell’Immacolata e dal suo priore Vincenzo Baldari, che hanno predisposto l’iniziativa programmata per sabato prossimo.