Scarsi controlli all’entrata: gran parte dei concorrenti hanno potuto utilizzare i telefonini
«La prova preselettiva del concorso pubblico per l’assunzione di un agente di polizia municipale è stata caratterizzata da una serie preoccupante di irritualità. Ora abbiamo deciso di informare la stampa locale, ma avendo a disposizione video e foto a sostegno delle nostre tesi, stiamo valutando se segnalare l’accaduto anche ai media nazionali e, soprattutto, se procedere con un esposto alla Procura della Repubblica».
Sono diversi i candidati del concorso indetto dal Comune di Fragagnano che, dall’altro ieri sera, ci segnalano delle “irritualità” che si sarebbero verirficate durante lo svolgimento della prova preselettiva all’interno dei locali di una scuola. Peraltro, anche sui social network sono comparsi commenti e foto su questa prova, cui hanno partecipato oltre 200 candidati.
«L’irritualità più rilevante? All’entrata non vi è stato alcun tipo di controllo» ci racconta una candidata che ci chiede la riservatezza sulla propria identità. «Nonostante nell’avviso del Comune, che è ancora consultabile sul sito dell’ente pubblico, fosse chiaramente specificato che non sarebbero stati ammessi “telefoni, tablet, smartphone e testi di consultazione”, nessuno ha controllato nelle tasche o nelle borse dei candidati. Non solo: io ho chiesto se ci fossero degli armadietti per custodire la mia borsa, ma nessuno mi ha saputo dare delle risposte. Tutti, quindi, hanno avuto la possibilità di utilizzare i telefonini. La conferma su ciò che dico è la presenza in rete di foto e di riprese durante lo svolgimento delle preselezioni».
Una delle foto cui fa riferimento la candidata è quella che pubblichiamo a corredo dell’articolo.
«E’ stata scelta la busta e, quando hanno iniziato a fotocopiare il foglio contenente le domande a risposta multipla, si è inceppata la macchina fotocopiatrice. Quest’operazione è proseguita all’esterno dell’ambiente prescelto quindi, potenzialmente, domande e risposte potevano essere comunicate ai candidati attraverso il telefonino. Al termine della prova, nessuno ha ritirato le buste: ci hanno chiesto di consegnarle ad un incaricato. Nella lunga fila che si è formata, con le buste ancora aperte, tutti avevano la possibilità di confrontarsi con i colleghi o di utilizzare il telefonino. Io ho chiamato ai carabinieri, ma mi è stato risposto che il controllo era delegato ai rappresentanti della Prefettura e alla Guardia di Finanza, che doveva essere presente in borghese».
L’Amministrazione, al contrario, minimizza e ritiene valida l’esecuzione della preselezione.