lunedì 25 novembre 2024


10/11/2017 17:14:49 - Provincia di Taranto - Attualità

«Una situazione assolutamente preoccupante dove i bambini a causa dell’inquinamento muoiono del +21% rispetto alla media pugliese e si ammalano di tumore del +54%»

 

«I dati resi noti dall'associazione Peacelink sulla presenza di diossine e PCB nei fondali del mare prospiciente Taranto, che confermano i superamenti dei limiti di legge a maggio, giugno e luglio, sono drammatici e dimostrano come la questione ambientale della città pugliese non sia seriamente presa in considerazione ne' dalle istituzioni locali ne' da quelle nazionali». Lo afferma in una nota il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli, riferendosi al dato che riguarda il primo seno del mar Piccolo, dove da anni c'e' il divieto di allevamento e commercializzazione di mitili.

«Che il problema - aggiunge - sia legato alla presenza dell’Ilva è confermato dal fatto che a giugno si sia registrato un picco fuorilegge che supera del 98% il limite di legge proprio nel primo seno del Mar Piccolo, ossia quello più vicino al quartiere Tamburi e all'area industriale. Cosa aspetta il Ministero dell'ambiente ad intervenire?».

Questi dati «confermano anche - prosegue Bonelli - che sull’Ilva le prescrizioni ambientali dell'Aia non sono state rispettate e questo significa che la salute dei tarantini in questi anni è stata esposta ad ulteriori ed inaccettabili rischi. Una situazione assolutamente preoccupante dove i bambini a causa dell’inquinamento muoiono del +21% rispetto alla media pugliese e si ammalano di tumore del +54% e dove, grazie ai decreti del governo, è stata garantita l’immunità penale a chi gestisce Ilva, immunita' che e' stata estesa anche ai nuovi acquirenti».











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